Secondo il rapporto 2017 sull’accesso al credito delle pmi in Europa di Commissione UE e Banca Europea per gli investimenti, il 7% delle imprese europee considera l’accesso ai credito come un problema, e in Francia e in Italia questa percentuale sale all’8%. Cresce di conseguenza il numero delle pmi che cercano finanziamenti al di fuori delle banche.
La parte del leone la fa il mondo del fintech, la finanza digitale, oggi sotto i riflettori nel Palazzo della Borsa di Genova per l’incontro dal titolo: Verso un nuovo modello di finanziamento delle pmi, fra minibonds e fintech organizzato dal sistema camerale ligure d’intesa con Regione e associazioni di categoria.
Grazie alla maggiore efficienza, trasparenza e velocità del digitale, il fintech riesce a mettere a disposizione delle persone e delle imprese sistemi innovativi per garantire l’accesso al credito anche alle pmi. Un dato su tutti: le piattaforme italiane di peer 2 peer lending (prestito tra privati e tra privati e imprese gestito attraverso piattaforme online) e invoice trading (le aziende ottengono credito cedendo fatture commerciali) nel primo trimestre 2018 hanno erogato 129 milioni di euro, il triplo rispetto allo stesso trimestre del 2017.
“Non potevamo pensare – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone - che il mondo della finanza rimanesse immune da quella grande trasformazione digitale che ha investito tutti i campi dell’economia, dal turismo ai trasporti, dal commercio all’editoria. E il compito delle Camere di Commercio e del sistema dei Confidi è proprio quello di aiutare le imprese a utilizzare questi nuovi strumenti per superare il problema dell’accesso al credito, ormai a livelli di guardia dopo la lunghissima crisi”.
L’Assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, ha precisato: “Abbiamo cercato di ascoltare, come dicono gli americani, the voice of the customers, cioè delle imprese che hanno bisogno di credito. Così, insieme al sistema camerale e alle associazioni di categoria, abbiamo cercato di identificare fra i tanti strumenti innovativi nati in questi anni in Italia e soprattutto all’estero quelli che meglio si adattavano al tessuto economico ligure. Oggi ne abbiamo visti alcuni”.
Nel corso della fitta mattinata di lavori, moderati da Roberto Brero del Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza, si è parlato anche di strumenti finanziari non equity nel Regno Unito, di emissioni di titoli di debito da parte delle pmi, e di altri strumenti di credito digitale.
Ha chiuso i lavori il Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia presentando una nuova iniziativa nata proprio in queste settimane dalla collaborazione fra sistema camerale, Rete Fidi Liguria, Confidi Sardegna e Unica Sim: “Si tratta di un Club Deal, o club d’investimento, vale a dire un sistema basato su cambiali finanziarie emesse da Pmi, con garanzia Confidi, che vengono poi collocate presso investitori qualificati. Con questo sistema sono già stati erogati 10 milioni di euro”.
cronaca
Da fintech e minibond nuovo ossigeno per le imprese
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