
Le auto venivano rubate in Germania o Belgio e portate in Lituania dove un gruppo di persone, agganciato da Di Giovanni grazie alla compagna lituana, Lina Naceliciute, 29 anni, ora ai domiciliari, si occupava di produrre documenti falsi e ribattere o sostituire il telaio. Le vetture venivano poi materialmente portate in Italia da Deimantas Juskevicius e Andrej Pismenyi, entrambi 35enni. Era già in carcere invece per altri reati Giovanni Abbate, 43 anni, che aveva messo in contatto Di Giovanni con un'altra 'fonte' di vetture da vendere, un gruppo che truffava chi proponeva la propria auto online pagando con assegni falsi.
In questo giro, venivano offerti anche documenti falsi a stranieri, soprattutto patenti per chi non riusciva a passare i quiz teorici. Sono state decine le denunce ai clienti, sia gli acquirenti italiani delle auto sia gli stranieri che hanno richiesto i documenti contraffatti.
IL COMMENTO
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