Al Campasso aspettando il cantiere del ponte: "Siamo nelle mani delle commissioni"

Una commissione per la sicurezza e l’ambiente, già costituita, e una commissione per la cantierizzazione: sono le speranze dei residenti del Campasso a Genova, quartiere di Sampierdarena a due passi da via Fillak, negli anni additato per criminalità, spaccio e degrado ma che si è affrancato da questa “nomea” soprattutto grazie all’attivo comitato del Campasso che porta avanti battaglie per la vivibilità della zona.


Incontriamo a Live on the road, Matilde Gazzo, agguerrita esponente, e la presidente Lucia Saracino. Le incontriamo in un assolato parco giochi, che si affaccia sull’area luminosa, senza abitazioni, che si distende verso il Polcevera. In mezzo il parco ferroviario del Campasso, con montagne di detriti un tempo coperti da plastica ora ridotta a brandelli dalle intemperie, e accanto il vecchio mercato del pollame, vincolato dalla Soprintendenza, che dovrebbe diventare un asilo, un campo da calcio e tante altre belle cose. 


Queste erano le sfide per la riscossa del quartiere. Fino al 14 agosto, quando è crollato ponte Morandi, che ha congelato questi progetti. “Noi vogliamo affidarci non ai sentimenti e alle voci incontrollate che circolano sui social” - spiegano Gazzo e Saracino - ma ai tecnici e alle persone titolate, come ho visto nella vostra trasmissione del lunedì sera. Le due commissioni dovranno informarci e spiegarci come procederanno i lavori. Inutile fare processi alle intenzioni, staremo a vedere. Idem per l’elicoidale che sovrasta le case, pezzo di autostrada prima del moncone Est del ponte Morandi. Se fior di ingegneri ci dicono che é sicura vuol dire che è sicura, ci dobbiamo credere”.