
Il direttore del Parco nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini, annuncia che il prossimo mese inizierà per la prima volta lo studio dell’Università di Genova che durerà presumibilmente tutta la stagione estiva, per monitorare e quantificare i flussi di turisti in base non solo il numero ma anche alle provenienze e alle tipologie di turismo: fai da te, gita organizzata in pullman, crociere ecc. Scarpellini spiega che lo scorso anno sono arrivati circa 300.000 crocieristi mentre nel 2019 e sono previsti anche il doppio. Al Ministero dell’ambiente è stato aperto un tavolo per trovare soluzioni anche perché - spiega Scarpellini - i singoli sindaci e il parco non hanno i mezzi neppure legislativi per poter imporre determinati provvedimenti, serve qualche cosa di nazionale.
Il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia parla della necessità di conoscere esattamente da i vettori, compresa Trenitalia, quanti saranno i turisti che arriveranno suo tramite. Senza questo passaggio è impossibile programmare qualsiasi cosa, ma no al numero chiuso - precisa Pecunia. Per quanto riguarda il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, anche in questo caso un non etto al numero chiuso e un sì ad una programmazione che consenta di evitare anche problemi di sicurezza, come stazioni affollate mentre i Freccia Bianca passano a tutta velocità a pochi centimetri dalla ressa sui binari, e che si finisca a far sí che le Cinque terre si spopolino, diventando solo paesi-cartolina perché i residenti non riescono più a sopportare l’invasione di turisti. Si perder vive così la vera identità del Parco e la bellezza dell’esperienza dei turisti stessi.
IL COMMENTO
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