
Alla riunione esponenti di Arpal, la polizia mineraria della Asl 3, Regione Liguria, vigili del fuoco, artificieri di polizia e carabinieri. “L’istruttoria tecnica sulla problematica relativa all’esplosione di ponte Morandi – ha spiegato Gabriele Mercurio, della polizia mineraria – è già stata affrontata e conclusa dalla commissione, la commissione attendeva da parte di altri soggetti competenti delle valutazioni”.
Struttura e imprese hanno valutato già nei giorni scorsi la richiesta di misure di sicurezza da parte della commissione per mitigare i rischi legati alla presenza di amianto e sono arrivati alla conclusione che rinunciare all’esplosivo permetterà di agire più rapidamente. Non esiste però ancora una data ufficiale per lo smontaggio “a taglio” della pila 8, ma anche senza l’uso di esplosivo sarà necessario accompagnare le operazioni con la diffusione di acqua nebulizzata per controllare le polveri (e le fibre di amianto naturale, ancorché sotto soglia) che saranno comunque sprigionate nell’ambiente.
Sul fatto che lo smontaggio fosse “più semplice” dell’esplosione aveva già fornito alcune anticipazioni ieri, a margine del consiglio comunale, il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci che però ha sottolineato a più riprese come non esistano al momento alternative alla dinamite per le pile 10 e 11 sul versante est.
IL COMMENTO
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