
Il locale aveva complessivamente riportato circa 2,5 milioni di euro di danni. "Ci siamo rimessi in piedi - spiega Stefano Rosina, uno dei titolari - grazie al sostegno di amici e imprenditori, in attesa di poter accedere a quella parte di sostentamento pubblico al quale abbiamo diritto. Dal crowdfunding ci aspettiamo un ulteriore impulso per garantire un'estate che non sarà al 100% ma comunque fruibile in buona parte sia per il divertimento che per il relax sul mare".
"Il sistema di finaziamento utilizzato - spiega l'avvocato Luca Rapetti - è quello del reward-based crowdfunding che prevede, a fronte del contributo economico, un particolare riconoscimento per chi crede nella rinascita del Covo erogato sotto forma di servizi, pacchetti ospitalità etc. Se non sarà raggiunto l'obiettivo minimo prefissato, nessun contributo verrà accettato e non ci sarà alcun addebito a carico di coloro che avranno aderito. Se l'obiettivo minimo sarà invece raggiunto, tutti i partecipanti potranno utilizzare le somme versate usufruendo delle attività e dei servizi del Covo di Nord Est durante l'estate: bar, ristorante, stabilimento balneare, discoteca, eventi, locazione barche".
Sinora la somma raccolta è di circa 130 mila euro. "Entro il 6 di aprile - conclude Rosina - contiamo di arrivare a 250 mila euro".
IL COMMENTO
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