
“Non abbiamo neppure una centralina di Arpal che misuri la qualità dell’aria e quindi abbiamo deciso di autotassarci. Ci stiamo facendo fare i preventivi per metterli sui nostri terrazzi, perché ci teniamo alla nostra salute” spiega Silvia Giardella, leader del Comitato Lungomare Canepa. “Abbiamo chiesto ad Arpal che installi centraline in questa zona” fa eco il presidente del Muncipio Centro Ovest Renato Falcidia. Mentre Alberto Simoncini, residente in un bel palazzo che paga l’Imu da ricchi, categoria A2, mostra, mascherina alla bocca, una bottiglietta di vetro dove ha raccolto quanto spazzolato dal davanzale di casa sua: polvere nera spessa, che sembra carbone “e chissà quali polveri sottili abbiamo già respirato”.
“Noi nella sola Sampierdarena abbiamo cinque zone a rischio di incidente rilevante, mappate dalla Prefettura, sulle meno di 15 presenti a Genova: sono tutte in porto, depositi di prodotti petrolchimici o attività simili, tutte a pochi metri dalle nostre case. E poi ci sono i fumi delle navi, i camion...” dice un altro residente. Altro che ricollocare sotto la Lanterna i depositi costieri chimici di Carmagnani a Superba. Qui è una bestemmia.
Temi, quelli della convivenza tra porto e città, che affronteremo lunedì 15 aprile a Terrazza Colombo durante un doppio convegno con comitati, imprenditori e istituzioni a confronto.
IL COMMENTO
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