
"Non abbiamo ancora deciso se intentare un ricorso al Consiglio di Stato, ci sono molti tecnicismi che i nostri legali stanno valutando in queste ore. Certamente, al di là dei provvidementi della giustizia, sarebbe giusto trovare un accordo tra le parti e mi auguro che un tavolo si apra presto".
Del resto sono gli stessi 'duellanti', I Saloni Nautici da una parte e la società Amico dall'altra, a richiedere una tregua e un incontro: "Sono molto felice per la vittoria del ricorso - ha detto a Primocanale Carla Demaria, presidente uscente di Ucina - ma sono disponibile fin da questo momento, e con me l'associazione e il nuovo presidente Cecchi, ad aprire subito un confronto con l'Autorità di Sistema nell'interesse della comunità". Dichiarazione che fa il coro a quanto scritto ieri da Amico in un comunicato stampa.
Di sicuro il nuovo accordo, e le eventuali concessioni che ne deriveranno, dovrà avere basi e una formulazione diverse da quelle contenute nella prima versione.
In ogni caso il pronunciamento di ieri non metterà a rischio il Salone Nautico, che sarà peraltro presentato il prossimo 4 giugno: "Non vedo alcun problema - dice Signorini - I Saloni Nautici potranno eventualmente presentare la solita istanza e noi come sempre daremo seguito. Non ci sarà alcun problema da questo punto di vista".
Sullo sfondo restano questioni più ampie di quelle analizzate dal Tar: la compatibilità tra le attività oggetto della concessione ai cantieri Amico con la qualità dell'aria e dell'ambiente circostanti. Tema ovviamente non analizzato in questa sede ma oggetto di ampio dibattito, anche in diretta su Primocanale, tra i comitati dei cittadini della zona interessata e le istituzioni: inevitabile che nella nuova discussione che si aprirà tra le parti trovi spazio anche questo aspetto, che non è tecnico né procedurale ma certamente importante per l'intera città.
IL COMMENTO
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