
Malgrado la garanzia di anonimato, ben il 94% ha detto di "non essere stato coinvolto nello spaccio di droga" mentre il 13% ha dichiarato di avere commesso dei furti e il 12% alcuni danneggiamenti, a fronte del 66% che sceglie di "non rispondere". Tra i reati che allarmano maggiormente i giovani liguri la violenza su donne e minori (85%) e i furti in appartamento (36%). In particolare dalla ricerca emerge che la presenza di gruppi criminali è un fenomeno presente in città tra 'abbastanza' e 'molto' per il 40% dei ragazzi che per l'87% si sono dichiarati 'favorevoli' a trattare il tema senza timori e indugi. Obiettivo dell'indagine, approfondire il rapporto tra l'illegalità e la percezione dei modelli mafiosi, con le ricadute di ordine sociale, professionale, economico.
"Voglio ringraziare il professor Padovano e l'Università di Genova per il prezioso lavoro svolto: ancora una volta - commenta la vicepresidente e assessore regionale alla Sicurezza Sonia Viale - questo Rapporto ci offre spunti di riflessione preziosi, anche in vista del tavolo della legalità che ho convocato per il prossimo 23 maggio. Credo che la fotografia emersa dall'indagine tra i giovani studenti liguri sia positiva: hanno coscienza del problema e il fatto che vogliano parlarne significa che stiamo lavorando nella giusta direzione per rafforzare quegli anticorpi indispensabili per contrastare la criminalità organizzata".
IL COMMENTO
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