
“Il refarming è un processo che inizialmente veniva percepito dalla quasi totalità delle emittenti televisive locali come fortemente negativo. Al contrario, a ben guardare, può avere effetti positivi sul comparto”, ha detto Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Televisioni nel suo intervento. “Il Regolamento contributi ha molti pregi, uno di questi consiste nell’averci finalmente fornito un numero incontrovertibile su cui ragionare: quante sono le “reali” Tv Locali in Italia, strutturate per fornire un servizio di qualità”. È a queste, secondo Giunco, che bisogna garantire strumenti e condizioni al fine di mantenere la visibilità presso il pubblico durante il refarming della banda 700 MHz.
Il ruolo degli operatori di rete diventa centrale. “Mentre ci sono 5 aree tecniche a rischio di non avere neanche un operatore di rete locale c’è chi propone un tetto che limita la possibilità degli operatori di aggiudicarsi più un certo numero di regioni”, ha proseguito Giunco, che sia garantito l’accesso alla capacità trasmissiva a prezzi ragionevoli di mercato, ma senza limitazioni. "Con il superamento dei contributi a pioggia, e l’avvio del refarming della banda 700 ci sarà un’inevitabile riduzione di marchi/programmi locali trasmessi: ma tale riduzione andrà nella direzione di un positivo ridisegno del comparto”, ha concluso il presidente Giunco. All'incontro hanno partecipato le principali emittenti locali italiane alla presenza di rappresentanti del Mise, Corecom e Agcom.
(nella foto Maurizio Giunco, presidente Confindustria Tv locali, e Francesco Angelo Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni)
IL COMMENTO
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