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Si svolgerà il prossimo 10 dicembre il processo d'appello bis per l'alluvione di Genova del novembre 2011 in cui morirono 4 donne e 2 bambine.
Lo scorso 12 aprile la Cassazione aveva confermato le responsabilità penali degli imputati ma aveva rinviato alla corte d'appello per riformulare le condanne. L'allora sindaco Marta Vincenzi era stata condannata in primo e secondo grado a cinque anni. E' accusata di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Lo scorso 12 aprile la Cassazione aveva confermato le responsabilità penali degli imputati ma aveva rinviato alla corte d'appello per riformulare le condanne. L'allora sindaco Marta Vincenzi era stata condannata in primo e secondo grado a cinque anni. E' accusata di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Secondo i giudici della Cassazione, il Comune era impreparato e inerme. "La macchina allestita - avevano scritto gli Ermellini - fu colposamente insufficiente ed inefficiente".
Quando si celebrerà l' appello bis, e si "andrà a riquantificare la pena - avevano sottolineato - non si potrà "non tenere conto che il contemporaneo impegno ad Eurocities ha reso alla Vincenzi più complessa la gestione dell'emergenza e ne attenua la responsabilità rispetto ad altri soggetti, quale l'assessore Francesco Scidone e il massimo responsabile tecnico Gianfranco Delponte che se ne sono occupati in via esclusiva, dall'inizio alla fine.
Quando si celebrerà l' appello bis, e si "andrà a riquantificare la pena - avevano sottolineato - non si potrà "non tenere conto che il contemporaneo impegno ad Eurocities ha reso alla Vincenzi più complessa la gestione dell'emergenza e ne attenua la responsabilità rispetto ad altri soggetti, quale l'assessore Francesco Scidone e il massimo responsabile tecnico Gianfranco Delponte che se ne sono occupati in via esclusiva, dall'inizio alla fine.
I familiari delle sei vittime, nonostante quanto già stabilito da tutti i giudici, non hanno ancora ricevuto i risarcimenti da parte del Comune di Genova perché l'assicurazione non vuole concedere il pagamento del massimale.
IL COMMENTO
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