![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20190725175103-incidenti.jpg)
A livello nazionale, tra le vittime risultano in aumento i pedoni (609, +1,5%) e ciclomotoristi (108, +17,4%) . Sono in diminuzione, invece, i motociclisti (685, -6,8%), i ciclisti (219, -13,8%) e gli automobilisti (1.420, -3,0%).
Una doccia gelata arriva guardando le età, nel 2018 c'è stata una strage di giovani: sono aumentate le vittime fra i 15 e i 19 anni del +25,4%.
Guardando i numeri liguri, invece, non c'è molto da essere ottimisti. La nostra regione ha visto un forte aumento del tasso di mortalità stradale dal 2010 al 2018, passando da un indice di 5,3 a 8. Tradotto, 124 morti in un anno, compresi i 43 del crollo del ponte Morandi.
Solo in Valle d'Aosta è andata peggio, con un indice di incidenti mortali di 9,5.
Liguria che invece è al primo posto in Italia per quanto riguarda il tasso di incidentalità stradale: il rapporto tra il numero degli incidenti stradali e la popolazione residente (per 100.000). L'indice è di 533,1, il peggiore tra tutte le regioni.
L'obiettivo dell'Unione Europea è diminuire del 50% il numero di morti per incidenti stradali rispetto al 2010: la Liguria non sembra essere sulla buona strada.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale