politica

Appello del fondatore del Movimento 5 Stelle con un video sul blog
2 minuti e 39 secondi di lettura
La trattativa con il Pd continua, difficile, seppur con segnali positivi. Ma per sciogliere i nodi politici servirà un nuovo incontro tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, mentre Giuseppe Conte cerca anche l'asse con il Quirinale per trovare la quadra. E dopo un cauto ottimismo, arriva il colpo di scena. Beppe Grillo, in un video messaggio postato sul suo blog, da una sterzata decisa in vista della formazione del governo e "benedice" l'alleanza giallo rossa. E dopo aver evocato scenari globali, si rivolge a M5s e a Pd invitandoli a cogliere "questa occasione unica" e a "compattare i pensieri", evitando di abbrutirsi "a parlare di scalette, di controscalette", di posti e di "10 punti, 20 punti...".

A stretto giro arriva su Twitter la risposta di Zingaretti: "Caro Beppe Grillo mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri". Segnali di distensione, dunque, dopo una giornata di incontri e trattative tutt'altro che semplici. Prima i capigruppo pentastellati Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva hanno incontrato i colleghi Andrea Marcucci e Graziano Delrio a Palazzo Chigi. Poi il premier incaricato, ovviamente, reduce dal colloquio con Sergio Mattarella si è detto determinato a trovare una sintesi entro lunedì.

L'intervento di Grillo arriva a poche ore dal momento in cui gli iscritti al Movimento 5 Stelle avranno l'ultima parola sulla nascita del governo 'giallorosso'. Ma è proprio così? Secondo Lorenzo Borrè, l'avvocato degli espulsi e dei mille ricorsi contro i regolamenti del Movimento 5 Stelle, "non è così. Luigi Di Maio potrà ribaltare l'esito della votazione su Rousseau... un po' come lo chef Alessandro Borghese nella sua trasmissione televisiva".

Il possibile appiglio, afferma il legale, risiede nell'articolo 4 dello statuto del Movimento, dove è scritto che "entro 5 giorni, decorrenti dal giorno della pubblicazione dei risultati sul sito dell'Associazione, il garante o il capo politico possono chiedere la ripetizione della consultazione, che in tal caso s'intenderà confermata solo qualora abbia partecipato alla votazione almeno la maggioranza assoluta degli iscritti ammessi al voto".

Borrè ricorda che "c'è un precedente poco edificante", ovvero "il fidatevi di me di Beppe Grillo, quando venne defenestrata la vincitrice delle primarie genovesi, Marika Cassimatis. In quell'occasione peraltro - aggiunge l'avvocato - la foga fu tale da incorrere in due inciampi: il mancato rispetto del termine di preavviso per l'indizione della nuova votazione e la sua estensione agli iscritti dell'intero territorio nazionale, il che, unitamente alla illegittimità della defenestrazione, comportò la sospensione cautelare della efficacia della nuova votazione da parte del presidente del Tribunale di Genova".

Nel nuovo statuto "è stato aggiunto il requisito del quorum minimo per la riconferma della consultazione, che statisticamente è difficile raggiungere. Il che comporta un formidabile potere in capo al garante e a Di Maio. Coniugato con la fattispecie concreta, un potere costituzionalmente assimilabile a quello del Presidente Mattarella, ma esercitato da due persone (Grillo e Di Maio) che non sono state elette, ma (auto) nominate", conclude Borrè. Beppe Grillo nel suo video si dichiara "esausto". Potrebbe non essere l'unico.