
Era arrivato in Italia ai primi del 2000, come clandestino, poi regolarizzato aveva 'collezionato' arresti per spaccio e reati contro il patrimonio, commessi soprattutto in provincia di Savona. Nel 2016 è stato indagato dalla Polizia Postale di Imperia, perché sospettato di attività di proselitismo per lo Stato Islamico.
Tra gli altri stranieri rimpatriati c'è un tunisino di 47 anni, che aveva cercato di 'sanare' la sua condizione di clandestinità sposandosi con una cittadina italiana. Detenuto in diverse carceri pare abbia fatto propri i dettami del Daesh, come dimostrato dai disegni rinvenuti nella sua cella. Gli altri sono due tunisini di 26 e 33 anni e un pachistano trentenne, tutti radicalizzati durante la detenzione.
IL COMMENTO
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