
I genovesi che, in vita per se stessi o per i propri cari estinti, nel 2018 hanno optato per la cremazione sono stati oltre 6253, su un totale di 9289 servizi funebri (67%). Di questi, Asef ha curato 3344 funerali, di cui 2157 sono finiti in cremazione. Vale a dire il 62,4 per cento. I restanti defunti vengono inumati o tumulati in feretri, nei vari cimiteri cittadini (Genova ne conta 35): la sepoltura in terra si è attestata nel 2018 al 22,2 per cento mentre la tumulazione (in tomba di famiglia, colombaro o pavimento) è stata scelta dal 15,4 per cento dei dolenti.
In soli 8 anni l’incremento delle cremazioni è stato, rispetto al numero complessivo di funerali, del 18 per cento. Nel 2010 infatti i funerali furono 9360 e le cremazioni si attestarono al 49 per cento (4589). “Occorre uno sforzo per riportare i cimiteri ai fasti del passato – commenta Franco Rossetti, amministratore unico di Genova – Asef in due anni ha destinato oltre seicentomila euro al Comune, denaro che è stato investito nei cimiteri genovesi. Oggi occorrerebbe avviare tra le parti un confronto sulle tariffe cimiteriali per far sì che i genovesi possano tornare stabilmente, e non solo per la commemorazione dei defunti, in queste importanti strutture cittadine”.
Numero complessivo funerali 2019 – Da gennaio a settembre 2019 a Genova sono stati celebrati 6744 funerali. Di questi 2414 sono stati gestiti da Asef, ovvero il 35,79 per cento, in linea con la tendenza genovese. Per quanato riguarda i tipo di sepoltura nel 2019, al 30 settembre, Asef Srl ha effettuato 2463 tra funerali e operazioni speciali (come, per esempio, trasporti per eventuali raccolte resti), di cui 1618 sfociati in cremazioni, 767 inumazioni e 340 tumulazioni di feretri interi.
IL COMMENTO
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