250 dipendenti, 210 milioni di fatturato: sono i numeri di Arinox - Arvedi, a Sestri Levante, in frazione Riva Trigoso, che produce, unica in Italia, prima in Europa e seconda al mondo, laminati di acciaio inossidabile di precisione per diversi settori, primo fra tutto quello automobilistico (50 per cento della produzione), ad esempio le guarnizioni della testata, impianti frenanti e air bag, ma anche industria chimica, petrolchimica e biomedicale. Non prodotti finiti, ma laminati sottilissimi (60mila tonnellate annue) che, ogni anno, per lunghezza, se messi uno dopo l’altro, potrebbero coprire la distanza tra la Terra e la Luna, circa 450 mila km, spiega a Primocanale l’amministratore delegato Massimiliano Sacco, che incontriamo perché vogliamo capire come il caso Ilva - Arcelor Mittal venga letto da loro, che erano nella cordata concorrente, (non come Arinox ma come capogruppo Arvedi), nella gara che poi fu vinta da Arcelor Mittal per comprare l’Ilva.
“Nel piano di sviluppo del 2015 abbiamo investito 55 milioni per un nuovo laminatio, forno di ricottura, spianatrice e linea di taglio. Certo poi è arrivata la crisi del settore acciaio a causa delle politiche protezionistiche di Trump, che ha introdotto i dazi, e per il diesel gate, lo scandalo delle certificazioni taroccate di emissioni inquinanti, che ha bloccato il settore automobilistico che per noi fa il cinquanta per cento del mercato - spiega Sacco - oggi la gente non compra auto ma si ferma e aspetta. Dal 2019 al 2018 la nostra produzione è calata circa del 20 per cento. Sul caso Ilva dice: “l’Italia non può permettersi di perdere la produzione di acciaio, anche perché c’è un tessuto di piccole e medie imprese che vive di questo prodotto”. Sulla possibile nazionalizzazione: “Non importa chi è il proprietario ma come la gestisce”. Bocca cucita su eventuali appetiti di Arvedi su Ilva.
E i lavoratori? Che cosa dicono della crisi e dei timori dei compagni di Cornigliano, Taranto e Novi, seppur di azienda concorrente per proprietà anche se non direttamente per prodotto? “Siamo con loro, e con le loro famiglie - spiegano Alessio Mammoliti e Lorenzo Vigne delle Rsu aziendale - e se dovessero scioperare ci uniremo. L’Italia non può perdere l’acciaio, il Governo deve aiutare gli imprenditori che vogliono investire e non solo fare soldi con soldi”.
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Arinox-Arvedi, nel 'regno' dei concorrenti di Ilva: "L'Italia non può perdere la produzione di acciaio"
"Siamo con i lavoratori e le loro famiglie"
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