"Non abbiamo avuto nessuna comunicazione da Autostrade e non abbiamo avuto, che è ancora più grave, nessuna comunicazione da parte del Mit". Lo ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se la Regione Liguria fosse stata informata della chiusura di alcune corsie e del divieto di transito per i trasporti eccezionali su quattro viadotti autostradali liguri dopo le ultime ispezioni disposte da Autostrade.
"Dal Mit aspettiamo ormai una risma di carta di risposte, abbiamo chiesto di conoscere lo stato di salute della autostrade liguri e nessuno ci ha risposto. Abbiamo chiesto che fine ha fatto la Gronda autostradale di Ponente e nessuno ci ha risposto. Se cominciassero minimamente a evadere un filo di corrispondenza, forse non farebbero un danno a nessuno", ha sottolineato Toti.
"Nel pacchetto dell'autonomia abbiamo più volte chiesto di avere maggiori competenze sulle tratte autostradali liguri per poter garantire ai cittadini un maggiore controllo, che oggi ci è totalmente impossibile e, se possibile, anche una maggiore capacità di gestione, per collaborare anche alla gestione delle tratte autostradali", ha rincarato il governatore ligure. La versione del presidente Toti di fatto smentisce Autostrade il cui ufficio stampa, nelle utlime ore, si è 'premurato' di richiamare all'attenzione il fatto che si tratterebbe "di chiusure programmate che non sono riferibili all'inchesta" sui presunti report falsi di Spea in relazione allo stato di salute dei viadotti in Liguria e in altre zone del Paese.
REGIONE SCRIVE DI NUOVO AL MIT - "La Regione Liguria ha inviato l'ennesima lettera al Mit al fine di conoscere sia la situazione dei viadotti liguri a seguito dei lavori messi in campo da Autostrade, sia la situazione dei lavori di adeguamento delle gallerie nella autostrade liguri", ha detto il presidente Toti a fine Giunta. "Alla prima lettera sullo stato di sicurezza delle autostrade liguri il Mit non ha risposto, mi auguro che prima o poi qualcuno si premuri di aprire la posta al Mit e di darci delle risposte", ha concluso il governatore.
CORSIE CHIUSE IN LIGURIA - Autostrade ha deciso di chiudere alcune corsie, vietare il transito ai mezzi eccezionali e vietare i sorpassi tra tir su quattro viadotti della Liguria che dopo le ultime ispezioni ordinate da Aspi a società esterne hanno raggiunto un punteggio di ammaloramento più alto di quello che era stato indicato da Spea. "In via cautelativa", secondo quanto si apprende dalla direzione del tronco di Genova, i divieti resteranno fino al ripristino delle parti ammalorate che dureranno alcuni mesi.
MOTIVI DELLA CHIUSURA - Nell'ambito dei più recenti cicli di monitoraggio effuttuati da Spea e integrati da ispezioni svolte da società esterne, sono state segnalate 4 opere con voto 70, difetto che richiede una pronta attivazione dell'intervento. Nello specifico sui 4 viadotti con voto 70 la Direzione di Tronco di Genova
INTERDIZIONI SPEA PER MANCATE ISPEZIONI - La notizia è arriva nel giorno in cui dieci, tra ex e attuali dirigenti e tecnici di Spea, devono essere sospesi dal lavoro per un anno per le mancate ispezioni nei cassoni di almeno due viadotti della rete ligure: il Veilino e il Bisagno, entrambi in A12. Lo hanno deciso i giudici del tribunale del Riesame che ha accolto l'appello della procura, respingendone solo una. Le interdittive riguardano l'ex amministratore delegato di Spea Antonino Galatà, il dirigente Massimiliano Giacobbe, i tecnici Serena Alemanno, Calo Boccone, Carlo Casini, Carlo Grazioso Alioto, Giorgio Melandri, Giampaolo Nebbia, Fabio Sanetti e Marco Vezil. Tutti, secondo il pubblico ministero Walter Cotugno che coordina l'indagine della guardia di finanza sui report fasulli, avrebbero detto e sottoscritto il falso.
LE MISURE EMESSE A SETTEMBRE - Le interdittive si aggiungono alle misure emesse a settembre che hanno portato ai domiciliari e ad altre sospensioni nove persone tra ex dirigenti e tecnici di Aspi e Spea per i controlli sul Paolillo (A14 in Puglia) e il Pecetti (A26 in Liguria). La procura aveva chiesto per due volte misure piu' pesanti ma il gip aveva respinto. Il pm aveva cosi' fatto appello al Riesame che oggi gli ha dato ragione. Le misure non sono immediatamente esecutive e i legali degli indagati possono ancora impugnare in Cassazione.
LA PROCURA: "QUADRO ALLARMANTE" - "Dalle indagini è emerso un quadro particolarmente allarmante, con riferimento alle attivita' di sorveglianza e agli atti pubblici con cui la stessa viene descritta. Si e' assistito e si assiste a una sistematica violazione delle norme tese a garantire la sicurezza della circolazione stradale e a una altrettanto sistematica falsificazione degli atti pubblici volti ad attestare le attivita' di sorveglianza effettuate e l'esito delle stesse", scrive il pm nell'appello.
LE TESTIMONIANZE - Per dimostrare le inadempienze di Spea, la procura ha raccolto le testimonianze di dipendenti della societa' ma si e' anche avvalsa della "consulenza" dell'ispettore del ministero dei Trasporti Placido Migliorino. Il quale ai pm racconta come durante le sua attivita' sia Aspi che Spea avevano detto di avere fatto i controlli nei cassoni e di come avesse poi verificato di persona che quelle affermazioni fossero false. E' emerso che dentro i cassoni del viadotto Morandi i tecnici di Spea non entravano dal 2013. E di questo Autostrade era al corrente. Ma non era solo il viadotto Polcevera a non essere stato ispezionato correttamente.
VIADOTTI SOTTO OSSERVAZIONE - Nel mirino degli investigatori, infatti, sono finiti anche il Veilino (A12), il Lupara (A10), il Vesima (A10), il Varenna Ovest (A10), il Letimbro (A10), il Gorsexio (A26), lo Scrivia (A7), il Cerusa 1 (A26). E' quanto emerge dalle carte dell' inchiesta sui falsi report autostradali. Per questi, come per altri viadotti, Autostrade ha programmato una serie di lavori.
CONFERME INVESTIGATIVE - A confermare le ipotesi investigative sono stati una serie di dipendenti di Spea durante gli interrogatori come persone informate dei fatti. "Della impossibilita' delle ispezioni nei cassoni era al corrente Aspi. Una volta, pero', il fatto di non potere accedere ai cassoni poteva essere messo nelle osservazioni, dal 2013 i vertici Spea ci dissero di non scriverlo più", ha detto ai pm un dipendente.
LE LIMITAZIONI SUI QUATTRO VIADOTTI IN LIGURIA
A7 (Milano-Genova) - Viadotto Coppetta Carreggiata Nord km 117+570: Segnaletica di flesso che sposta il traffico sul lato sinistro della carreggiata (la trave con voto 70 è quella sul bordo destro); chiusura della corsia di marcia; divieto di sorpasso per mezzi superiori alle 7,5 tonnellate; divieto di transito per tutti i trasporti eccezionali eccedenti il limite di massa ammesso dal Codice della strada (44 t). I lavori termineranno entro il prossimo dicembre.
A7 Ponte Scrivia a Busalla (Genova) - Carreggiata Nord km 111+360: chiusura corsia marcia; divieto di transito per tutti i trasporti eccezionali eccedenti in massa ammesso dal codice della strada (44 t). Si apprende che avendo già apposto un sostegno provvisionale alla trave con voto 70 la corsia di marcia potrebbe già essere riaperta ma viene utilizzata per i sopralluoghi e le indagini finalizzate alla progettazione dell'intervento, previsto entro giugno 2020.
A26 (Genova-Alessandria-Gravellona Toce) - Viadotto Bormida Carreggiata Nord e Sud km 058+292: chiusura delle corsie sorpasso (Nord e Sud); divieto di sorpasso per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate (Nord e Sud); divieto di transito per i trasporti eccezionali eccedenti le 90 tonnellate (Nord e Sud). La conclusione dei lavori e' privista (meteo permettendo) entro il prossimo marzo 2020.
A10 (Genova-Ventimiglia) - Ponticello ad Arco Carreggiata Est km 016+782: chiusura della corsia di marcia; divieto di sorpasso per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate; divieto di transito per tutti i trasporti eccezionali eccedenti in massa ammesso dal Codice della strada (44 t). Lavori in corso; ultimazione prevista (meteo permettendo) entro il prossimo dicembre.
cronaca
Viadotti 'ammalorati', Autostrade chiude alcune corsie in Liguria. Toti attacca: "Nessun preavviso da loro né dal Mit"
Piano di manutenzione straordinaria e limitazioni alla circolazione
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