
Al termine degli appuntamenti genovesi, viene ricostruito dai cronisti, "l'amministratore delegato di Autostrade ha rilasciato solo alcune dichiarazioni, peraltro senza accettare alcuna domanda da parte di quegli stessi giornalisti che erano stati in precedenza selezionati dalla stessa società. Il Gruppo cronisti liguri condanna questo comportamento e sottolinea, ancora una volta, la necessità di trasparenza e di rispetto dal diritto di cronaca, a maggior ragione da parte di una societa' come Autostrade per l'Italia, al centro delle cronache per motivi che riguardano la sicurezza di tutti i cittadini".
Infine, la nota sottolinea come "i colleghi di Genova e, più in generale, di tutta la Liguria, sono da oltre un anno impegnati a raccontare gli effetti del crollo di ponte Morandi e delle altre situazioni aperte sulla rete autostradale della Liguria: lo hanno fatto e lo continueranno a fare con professionalità e, per questo, chiedono e meritano rispetto per il loro lavoro".
Una nota che sottolinea ancora una volta 'l'arroganza' di fondo con cui Autostrade per l'italia (in puro stile Benetton) continua ad affrontare la situazione post Morandi e l'inchiesta sui presunti falsi report di Spea. Dai vertici di Atlantia fino alle società più piccole negano tutti il contraddittorio negando quindi le risposte a cui ogni ligure e ogni italiano ha diritto. Una strategia operativa contro gli interessi dell'intero Paese.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza