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Vertice in prefettura a Genova col governatore e il sindaco
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Una corsa contro il tempo per un'opera su cui il governo rischia di inciampare. La volontà o meno di costruire la Gronda di Genova seguendo il progetto originario si può riassumere così. Da un lato il governo con ministro targato Pd e dall'altro il suo sottosegretario targato M5s. Una dicotomia tra le due forze confermata dopo il vertice in prefettura a Genova.

Per il ministro Paola De Micheli si ragiona in una sola direzione.
"Il progetto che è stato analizzato dall'unità di missione per l'analisi costi-benefici che poi verrà inviato al Consiglio superiore dei lavori pubblici è uno solo. Per tutte le valutazioni, diciamo così di miglioramento, sono già predisposte le risposte", ha detto il vertice del Mit dopo l'incontro con il governatore della Liguria, Giovanni Toti, il sottosegretario Roberto Traversi e il sindaco di Genova Marco Bucci. "Quindi c'è un solo progetto che è in fase di valutazione, con alcuni approfondimenti che sono stati fatti, casualmente, da quando mi sono insediata. Abbiamo terminato le valutazioni 15 giorni fa quando dovevo venire qui a Genova, invece sono andata a Savona per il crollo del viadotto autostradale. Tra poco pubblicheremo l'analisi e da lì in poi sarà questione di qualche settimana".

Il M5S invece attende di vedere l'analisi costi benefici completa
del progetto della Gronda di Genova prima di fare "ragionamenti politici" sull'opera. "Il progetto esecutivo ancora non è firmato", ha spiegato il sottosegretario pentastellato Traversi. "Il documento della analisi costi-benefici definitivo è all'ultima fase, dopo le prime due fatte dalla precedente unità di missione con il ministro Toninelli. Dopo questo, ci sarà un nuovo tavolo unitario con tutte le forze politiche sul testo composto da queste tre tranche. Ci saranno i dati tecnici e con quelli si faranno i ragionamenti politici", ha concluso.

Gli enti locali, dalla Regione al Comune, che spingono in una sola direzione. "Dobbiamo impegnarci in una corsa contro il tempo", ha detto il governatore Giovanni Toti. "Ho sottolineato al ministro che la Gronda avrebbe dovuto partire col famoso by-pass di pre-cantiere nel gennaio dello scorso anno e che il progetto esecutivo è depositato al Ministero da molto tempo e non possiamo permetterci ulteriori perdite di tempo. Siamo in ritardo, per questo chiediamo rassicurazioni sui tempi di marcia e sui modi. Perché quello che è successo in questo anno e mezzo di dibattito sulle concessioni autostradali, anche se legittimo da parte del Governo, non ha aiutato".

Voci e sussurri dal Ministero delle Infrastrutture raccontano di un esame costi-benefici che darà il via libera per il progetto originale della Gronda di Genova, quello che prevede la maxi galleria da oltre 50 chilometri. Proprio quel progetto a cui il Movimento 5 Stelle ha sempre detto di no in Liguria. In base al cronoprogramma, di fatto, a qualcuno il panettone di Natale e il brindisi di Capodanno potrebbero risultare poco digeribili.