
Se l’organo di autogoverno del Doria dovesse davvero vedere l’uscita di Romei, a favore di un uomo di fresca fiducia di Ferrero, e degli altri “garroniani” Praga, Repetto e Invernizzi, la svolta sarebbe marcata nella prospettiva di un consolidamento dell’attuale assetto gestionale.
Resterebbe a quel punto da capire come la società intenda conciliare l’impegno fideiussorio di febbraio (25 milioni da trovare) con la necessità di rinforzare la squadra, per allontanarsi dalle ultime tre posizioni di classifica. L’idea di mettere a segno un simile attivo nella sessione invernale e al tempo stesso compiere mosse in ingresso che potenzino il gruppo di Ranieri ha la fisionomia del prodigio. Ma l’orizzonte del possibile riassetto societario va oltre il piazzamento finale in campionato, riguardando piuttosto quale idea di futuro della Sampdoria abbia Ferrero, dando ormai per scontato il tramonto di ogni prospettiva a breve di cessione.
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso