
"Circa il 2% delle merci viaggia via aerea su voli passeggeri, ma il valore delle merci è pari al 35% del totale. Come dire che al 35% del Pil prodotto dal trasporto aereo in esportazione sarà impedito di imbarcarsi da aeroporti italiani. La Cina in particolare vale oltre il 10% del totale delle esportazioni, l'Asia il 40%,per l'industria Italiana significa un durissimo colpo".
"Un provvedimento questo che ha, nella sostanza, due effetti devastanti", commenta Giampaolo Botta DG Spediporto: “Il primo impedisce alle merci di essere regolarmente trasportate via aerea da aeroporti italiani, noi siamo l'unico Paese a farlo nel resto d'Europa il trasporto cargo è stato addirittura potenziato, il secondo che si obbligano le aziende italiane ad utilizzare Hub aeroportuali stranieri e compagnie straniere che hanno subito alzato le loro tariffe, con aumenti anche del 400%. Fino a ieri trasportare un kilo di merce via aerea costava mediamente 0.9euro/kg oggi costa 4 euro/kg".
Il danno che sarà recato al settore non solo comprometterà la crescita, ormai costante del settore, ma metterà a rischio investimenti ed occupazione, secondo Pitto. Ad essere interessati dal provvedimento di interdizione oltre a quelli cinesi sono anche gli aeroporti di Macao, Hong Kong e Taipei vale a dire i principali Hub aeroportuali dopo quelli cinesi.
IL COMMENTO
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