Sono 20 i casi di coronavirus in Liguria e rimangono in sorveglianza attiva 514 persone distribuite nel seguente modo: Asl1 - 30, Asl2 - 235, Asl 3 - 59, Asl 4 - 45 e Asl 5 - 145. Per quanto riguarda i casi che rimangono sul territorio ligure, sono ospedalizzati soltanto cinque pazienti: uno è quello dell'uomo di Pignone ricoverato al Sant'Andrea di Spezia, gli altri quattro, invece, si trovano all'ospedale San Martino: due più stabili e due in condizioni poco più gravi, ma nessuno in terapia intensiva. “Rimaniamo quindi su livelli di contagio basso e soprattutto con casi tutti tracciati. La situazione è quindi sotto controllo. La buona notizia è che i 20 soggetti liguri positivi sono tutti individuati e tracciati, legati al primo caso spezzino o al cosiddetto ‘cluster’ di Alassio” ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
VIA LIBERA AL TRASFERIMENTO DEI LOMBARDI - "Oggi in accordo con la Regione Lombardia prepareremo il rientro anche dei turisti lombardi" ospitati negli alberghi di Alassio dove è stato registrato il primo caso di Coronavirus in Liguria. Lo conferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Il gruppo proviene da Castiglione d'Adda, in zona rossa. Alle operazioni di rientro parteciperanno la Croce rossa e la Protezione Civile d'intesa con le due Regioni, ma non è ancora noto dove il gruppo sarà trasferito e se una parte potrà fare rientro a casa, come avvenuto ieri per la comitiva piemontese che soggiornava negli stessi alberghi di Alassio.
IL TRASFERIMENTO DELLA COMITIVA PIEMONTESE - Sono terminate nella notte le operazioni di rientro a casa della comitiva di 32 astigiani facenti parte del gruppo di soggiornanti presso l'hotel Bel Sit di Alassio. Di questi, 24 sono risultati positivi al test sul coronavirus ma, non presentando particolari problemi clinici, sono stati tutti posti in isolamento fiduciario domiciliare. Con il loro arrivo, salgono a 43 i casi probabili di contagio presenti sul territorio piemontese, di cui solo 1 confermato dall'Istituto superiore di sanita': 35 ad Asti, 3 a Torino, 3 a Novara e 2 nel Vco. Sono partiti per il Piemonte anche quattro pazienti, tutti over 65enni, che sono stati dimessi dall’Ospedale Policlinico San Martino perché in buone condizioni di salute: “questo significa che il virus va preso molto sul serio ma che si guarisce e che le nostre terapie sono adeguate”, ha aggiunto Toti.
ALASSIO - “Nella giornata di sabato 29 febbraio vorremmo trasferire al loro domicilio in sorveglianza attiva una parte dei dipendenti dell’albergo: Asl2 sta valutando che siano garantite le condizioni di isolamento necessarie. Ad ora, oltre ai dipendenti, rimane all’interno dell’albergo il gruppo di cittadini lombardi provenienti da Castiglione d’Adda: stiamo ragionando con Regione Lombardia su un loro avvicinamento a casa in sicurezza”, ha spiegato Toti. A questo proposito, l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone ha aggiunto che “l’obiettivo finale è quella di alleggerire l’albergo fino a svuotarlo, se ci saranno le condizioni indispensabili per poterlo fare. Stiamo lavorando in quella direzione sapendo che già ora la struttura è stata alleggerita della metà degli ospiti rispetto a tre giorni fa e che sono garantite tutte le condizioni di igiene, rifornimenti e ovviamente di tutela della salute”.
IN ITALIA - Nella giornata di venerdì i malati sono saliti a 821, con un incremento in un solo giorno di 230, quasi il 40%. E aumentano anche i morti: ora sono 21 con i 4 registrati ieri, due uomini e due donne tra i 70 e gli 80 anni residenti nelle aree del lodigiano dalle quali è partito il contagio.I guariti, invece, sono 46.
SICUREZZA - Per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza, il Commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli ha spiegato che “abbiamo acquisito 50mila dispositivi DPI di protezione individuale in modo autonomo, che si aggiungono al primo stock nazionale arrivato oggi”. La vicepresidente Sonia Viale ha sottolineato la massima attenzione per “la pianificazione della modalità di sorveglianza attiva al domicilio delle persone, evitando il più possibile l’ospedalizzazione di coloro che non ne hanno necessità. Pertanto ho dato indicazioni ad Alisa di elaborare il piano incrementale assistenziale coordinandosi con la medicina territoriale: si tratta di acquisire da medici volontari la disponibilità a partecipare a questa attività di monitoraggio, nelle condizioni di massima sicurezza”.
SCUOLE E UNIVERSITA’ - Ancora un’incognita la riapertura o meno delle scuole a partire da lunedì 2 marzo. Numerosi le ipotesi al vaglio ma la decisione finale arriverà soltanto domenica 1 marzo. Per quanto riguarda la necessità di certificato medico, LEGGI QUI per avere tutte le informazioni. L’università di Genova nel frattempo ha pubblicato un piano di azione straordinaria sia per un’eventuale ripresa delle attività didattiche sia per una chiusura LEGGI QUI.
TOTI AL MINISTRO DI MAIO - Il governatore ligure Giovanni Toti ha parlato con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio delle problematiche relative alle esportazioni, alle frontiere chiuse e alle accettazioni delle merci dall'Italia. Su sollecitazione di vari operatori dei porti liguri il presidente della Liguria ha illustrato al ministro le preoccupazioni per le varie misure restrittive assunte da alcuni Stati nei confronti dell'export italiano, a suo avviso "totalmente ingiustificate". Il ministro, si legge nella nota della Regione Liguria "ha assicurato al presidente Toti l'impegno della Farnesina nel tentativo di rimuovere ogni difficoltà e nell'impedire nuovi provvedimenti restrittivi, consapevole del rischio che corre l'export italiano, rappresentato in parte significativa dai porti liguri". Toti e Di Maio si sentiranno nelle prossime ore, al termine di un giro di colloqui del ministro stesso con i principali partner commerciali e economici italiani.
cronaca
Coronavirus, 20 casi in Liguria tutti tracciati: livello di contagio basso
Nel frattempo torna in Piemonte la comitiva di astigiani
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