
“In realtà Meinhold ebbe già a partire dall’11 aprile tre incontri segretissimi con i dirigenti del Cln il comitato di liberazione nazionale, in particolare con Carmine Alfredo Romanzi che poi diventerà il Magnifico Rettore della nostra Università. Il generale tedesco chiedeva che la fuga degli occupanti non fosse ostacolata dai partigiani, promettendo in cambio meno distruzioni in città. I timori erano che i tedeschi lasciando Genova distruggessero porto e diga foranea. Ma la risposta dei partigiani fu decisa: resa senza alcuna condizione. Il 23 aprile in serata cominciarono focolai di insurrezione in alcune parti della città e il 25 il comandante tedesco si convinse a firmare l’armistizio. Nelle sua memorie giustificherà questa decisione con la volontà di non provocare altre perdite. In realtà Meinhold aveva bisogno di assicurarsi la fuga attraverso o la statale 35 o la 45 che erano in mano ai partigiani”.
Nella puntata di oggi potrete vedere l’interno della bellissima Villa Migone di San Fruttuoso dove si incontrarono Meinhold, il cardinale Boetto e gli uomini del Cln, (Scappini e Savoretti tra gli altri) accompagnati da Gin Migone in una vecchia intervista realizzata alcuni anni fa da Primocanale. Vedrete le stanze che ospitarono la firma dell’armistizio e i preziosi documenti di questa storica giornata.
IL COMMENTO
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