
In questo piano vengono inoltre denunciate le speculazioni in atto in alcuni Paesi, laddove sono addirittura chieste insensate certificazioni sanitarie “virus free” su vini e cibi provenienti dalle zone rosse, oltre ad assurde disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola. Insieme agli interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale, serve quindi anche ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta, da sempre, sul piano qualitativo e sanitario, a livello comunitario ed internazionale.
Anche per questo è partita la campagna #MangiaItaliano, una mobilitazione che Coldiretti lancia nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi, ma anche cercando il coinvolgimento delle industrie e delle strutture commerciali più virtuose del settore, colpite ingiustamente da questa emergenza. La parola è data proprio ai produttori e consumatori liguri che, mettendoci in primis la faccia, sostengono le grandi eccellenze territoriali, le quali rimangono sane e sicure come prima, il tutto in risposta alle incertezze e diffidenze registrate soprattutto all’estero, oltre a dare una corale replica al disgustoso video francese sulla pizza italiana andato in onda su Canal plus che, tuttavia è solo la punta dell’iceberg di comportamenti che mirano a screditare il Made in Italy.
“Serve un impegno delle autorità nazionali e comunitarie – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle nostre produzioni per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti locali, che sono sani e garantiti come prima. L’emergenza Coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine fuori dai confini nazionali, sta mettendo a rischio il comparto che, anche a livello regionale, può fare da traino per l’intera economia. È anche per questo che occorre far leva per fermare le limitazioni dettate dai dazi Usa, che potrebbero arrivare a colpire anche eccellenze locali quali olio e vino, e l’embargo russo che, da tempo, non permette ai prodotti liguri di affermarsi nel Gigante Asiatico come dovrebbero”.
IL COMMENTO
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