![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20200304135217-Pesto_pronto_e_olio.jpg)
In questo piano vengono inoltre denunciate le speculazioni in atto in alcuni Paesi, laddove sono addirittura chieste insensate certificazioni sanitarie “virus free” su vini e cibi provenienti dalle zone rosse, oltre ad assurde disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola. Insieme agli interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale, serve quindi anche ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta, da sempre, sul piano qualitativo e sanitario, a livello comunitario ed internazionale.
Anche per questo è partita la campagna #MangiaItaliano, una mobilitazione che Coldiretti lancia nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi, ma anche cercando il coinvolgimento delle industrie e delle strutture commerciali più virtuose del settore, colpite ingiustamente da questa emergenza. La parola è data proprio ai produttori e consumatori liguri che, mettendoci in primis la faccia, sostengono le grandi eccellenze territoriali, le quali rimangono sane e sicure come prima, il tutto in risposta alle incertezze e diffidenze registrate soprattutto all’estero, oltre a dare una corale replica al disgustoso video francese sulla pizza italiana andato in onda su Canal plus che, tuttavia è solo la punta dell’iceberg di comportamenti che mirano a screditare il Made in Italy.
“Serve un impegno delle autorità nazionali e comunitarie – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle nostre produzioni per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti locali, che sono sani e garantiti come prima. L’emergenza Coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine fuori dai confini nazionali, sta mettendo a rischio il comparto che, anche a livello regionale, può fare da traino per l’intera economia. È anche per questo che occorre far leva per fermare le limitazioni dettate dai dazi Usa, che potrebbero arrivare a colpire anche eccellenze locali quali olio e vino, e l’embargo russo che, da tempo, non permette ai prodotti liguri di affermarsi nel Gigante Asiatico come dovrebbero”.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale