"Sono aumentati i contagi e le vittime. Ma il sistema sanitario ligure tiene ed è in grado di curare tutti grazie all'impegno straordinario di tutto il personale, che sta dimostrando grandissime professionalità e abnegazione, lavorando a pieno ritmo e aumentando i posti letto di Terapia intensiva e nei reparti di media intensita'". Così il presidente della Regione, Giovanni Toti, fa il punto a Primocanale sull'emergenza Coronavirus in Liguria, dove aumentano i numeri delle persone positive al Covid-19 e di quelle decedute.
"Stiamo gestendo questa emergenza al meglio delle nostre possibilità, ma chiedo a tutti i cittadini di aiutarci in modo che quella maledetta curva dei contagi inizi a scendere per poter piano piano tornare alla normalità. Altrimenti ci trascineremo questo stillicidio, con vittime e un enorme dispendio di risorse umane ed economiche per tutto il paese che farà fatica a rimettersi in piedi. Non sono solo i medici a curare: ciascuno di noi puo' essere un cavaliere armato contro il virus", ha spiegato ancora Toti.
"La buona notizia è che alcuni pazienti sono stati dimessi dagli ospedali. Alcuni sono tornati a casa, altri sono stati accompagnati presso la prima struttura allestita a La Spezia dalla Protezione civile e a disposizione sia per le 'dimissioni protette' per concludere il periodo di convalescenza sia per consentire a chi deve effettuare la quarantena di farlo con le condizioni di isolamento necessarie", ha sottolienato il presidente.
Toti ha poi parlato delle indiscrezioni sul nuovo decreto del governo. "Ho visto alcune bozze anche soddisfacenti, sono contento che si parli dell'alta velocità tra Genova e Ventimiglia, del raddoppio delle ferrovie di Ponente e di altre opere pubbliche, ma noi nelle prossime settimane abbiamo bisogno di camici, di mascherine, di assunzioni di medici, di autorizzazioni speciali per ampliare i nostri ospedali, di cassa integrazione e di aiuti e sospensione dei pagamenti alle aziende, ha proseguito.
"Queste sono cose che devono essere applicabili e applicate nelle prossime ore. E la necessità che hanno le Regioni e gli Enti locali per sopravvivere. Fatto questo anche parleremo dei grandi lavori e di cambiare il codice degli appalti". Il governatore ha poi chiosato sul fatto che "non ho ancora letto il decreto perché le Regioni non ne hanno ancora avuto copia. Credo che domani pomeriggio (domenica 15 marzo) il ministro degli Affari Regionali Boccia ce lo illustrerà in una videoconferenza. Lo ribadisco, noi nelle prossime settimane abbiamo bisogno di camici, di mascherine, di assunzioni di medici, di autorizzazioni speciali per ampliare i nostri ospedali, di cassaintegrazione e di aiuti e sospensione dei pagamenti alle aziende. Queste sono cose che devono essere applicabili e applicate nelle prossime ore".
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Coronavirus, Toti: "La sanità ligure regge ma servono camici, mascherine e medici"
Monito al governo sul nuovo decreto e le richieste delle regioni
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