Sono più di 20 i pazienti trattati oggi in tutta la Liguria con Tocilizumab, un farmaco sperimentale utilizzato secondo il protocollo terapeutico predisposto dall'Ospedale Policlinico San Martino per il trattamento dei pazienti affetti da polmonite da Covid-19, con il via libera di Regione Liguria e della task force di infettivologi di Alisa. Il protocollo prevede l'uso di un anticorpo monoclonale anti inteleuchina6 utilizzato di norma nel trattamento della artrite reumatoide.
Tocilizumab è utilizzato off- label, cioè fuori dalle indicazioni approvate, sfruttando l'esperienza della sindrome da rilascio di citochine con l'utilizzo delle nuove terapie con cellule CarT. Tale protocollo è stato approvato dalla direzione strategica del Policlinico e condiviso tra gli infettivologi della task force dell'Azienda ligure sanitaria. Regione Liguria ha quindi accettato la proposta di donazione da parte della ditta Roche che ha assicurato una fornitura del farmaco, il cui approvvigionamento viene gestito dalla farmacia del Policlinico
Da mercoledì sono stati trattati i primi pazienti e a oggi sono più di 20 i pazienti trattati con Tacilizumab in tutta la Liguria con iniziali incoraggianti risultati clinici. Il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico, Matteo Bassetti in collaborazione con la farmacia dell'ospedale, raccoglierà i dati clinici per valutarne i risultati al fine di ulteriori sviluppi terapeutici.
POSTI LETTO IN LIGURIA - "Il confronto con gli enti gestori è serrato e l'attenzione da parte di Regione è massima: sono parte integrante del nostro sistema con cui affronteremo questa emergenza fianco a fianco". Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, dopo una videoconferenza con i rappresentanti degli enti gestori delle strutture per le fasce più fragili della popolazione. Per quanto riguarda in particolare le Rsa per gli anziani, in Liguria sono presenti 12mila posti letto complessivi, di cui 7500 sono a contratto, convenzionati e accreditati con il sistema sanitario regionale. "Abbiamo recepito le criticità che ci sono state manifestate - ha aggiunto Viale - che sono simili a quelle che sta affrontando il personale impegnato negli ospedali, a partire dalla mancanza dei dispositivi di protezione individuale. Se fino ad oggi le strutture si sono rifornite autonomamente, è chiaro che, terminate le scorte, questo non è più possibile perché i singoli ordinativi vengono sequestrati. Per questo motivo abbiamo assicurato agli enti gestori che, in base alle quantità disponibili, saranno inseriti nel circuito della distribuzione dei dispositivi da parte di Regione, in quanto si tratta di luoghi 'sensibili'. Per quanto riguarda gli accessi, Viale ha spiegato che "inizialmente, in assenza di disposizioni nazionali, insieme ad Alisa e d'accordo con i gestori delle strutture, avevamo deciso di limitare le visite ad un solo familiare-caregiver, senza limiti di orario. Le successive disposizioni nazionali hanno invece attribuito alla direzione sanitaria delle singole strutture la responsabilità di regolamentare gli accessi. Con Alisa, abbiamo comunque voluto dare l'indicazione di valutare con maggiore attenzione le situazioni particolari e straordinarie". Per quanto riguarda il rischio contagio per il personale, l'assessore Viale ha affermato: "E' un rischio che esiste anche per i dipendenti delle Rsa. Ed è per questo che abbiamo condiviso una regola: per le assunzioni straordinarie le nostre aziende ospedaliere e sanitarie non attingeranno dal loro personale: gli enti gestori sono una componente essenziale del nostro sistema di welfare che non può essere in alcun modo indebolita in questo momento di difficoltà".
LA SITUAZIONE IN LIGURIA. I DATI AL 14 MARZO - Sono salite a 29 le vittime per coronavirus in Liguria. Gli ultimi tre pazienti deceduti tra la notte appena trascorsa e la giornata di oggi sabato 14 marzo sono tre uomini di 70, 80 e 96 anni, tutti ricoverati presso l'Ospedale Policlinico San Martino. Nel frattempo sono stati dimessi cinque pazienti ricoverati in Malattie Infettive: 4 sono rientrati alla Spezia, 1 nell’area urbana genovese. Restano 28 ricoverati in Malattie Infettive, 19 invece in Rianimazione. Ad affiancarsi agli infettivologi, anche i pneumologi da oggi a sostegno fisso nel reparto di Malattie Infettive. Inoltre, la Direzione Sanitaria conferma l’avvenuta trasformazione del Padiglione 10 in un reparto ‘buffer’, sta iniziando ad ospitare solo casi di Covid-19 positivi a bassa complessità in attesa di trasferimento sul territorio.
Sono 434, 108 in più rispetto a venerdì 13 marzo, i casi positivi di coronavirus in Liguria. Di questi, 275 sono ospedalizzati mentre 107 sono al proprio domicilio. I decessi sono ad oggi complessivamente 29 (compresi i due tamponi positivi sulle salme). Positivi totali 434. Di questi, gli ospedalizzati sono complessivamente 275, divisi tra Asl1 - 28 (di cui 6 in Terapia Intensiva), Asl2 - 43 (12 in Terapia Intensiva), Asl 3 - Colletta di Arenzano – 2, Asl 3 - Villa Scassi – 15, Asl4 – 4 (2 in Terapia Intensiva), Asl5 - 26 (8 in Terapia Intensiva), San Martino – 66 (19 in Terapia Intensiva), Galliera - 62 (7 in Terapia Intensiva), Evangelico – 29 (8 in Terapia Intensiva), Altri reparti ospedalieri – 52. Al domicilio si trovano complessivamente 107 persone positive al Covid-19 (49 in meno rispetto a ieri). Persone in sorveglianza attiva: totale 1.584. Di cui: Asl 1 – 230, Asl 2 – 374, Asl 3 – 209, Asl 4 – 238, Asl 5 – 453.
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Coronavirus, Regione Liguria: "20 pazienti trattati con il Tocilizumab"
"Iniziali incoraggianti risultati clinici
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