“Si tratta di un’iniziativa di particolare interesse per la nostra regione che già soffre del più basso tasso di fecondità italiano, un tasso che potrebbe essere ulteriormente depresso dalla crisi sociale indotta dalla pandemia in corso – sottolineano Mauro Costa, responsabile della Medicina della riproduzione dell’Ospedale Evangelico e Paola Anserini, direttore della Fisiopatologia della riproduzione umana del Policlinico San Martino -. Come in altri settori della medicina, l’iniziativa intende, per quanto possibile, sfruttare la potenzialità della telemedicina per colmare, almeno in parte, il vuoto assistenziale attuale dettato dall’emergenza, mantenendo con i pazienti un dialogo che faciliti la ripresa delle normali attività, appena sarà possibile. Il progetto, realizzato nell’area metropolitana genovese, vuole trasmettere alle coppie la vicinanza degli operatori affinché si possa continuare a progettare insieme le azioni più efficaci da mettere in atto appena possibile” concludono i due specialisti.
I contatti con i pazienti, avverranno attraverso le seguenti modalità:
- i pazienti già prenotati per le consultazioni ambulatoriali non urgenti di follow up o controllo, che non prevedono l’esecuzione di indagini cliniche dirette, saranno contattati telefonicamente e invitati, ove possibile, a trasmettere l’esito degli esami prescritti all’indirizzo mail dei centri. Il contatto diretto con i sanitari avverrà successivamente per via telefonica o via Skype.
- In caso di pazienti che devono effettuare la prima consultazione, sarà attivato un sistema sperimentale di consultazione (se possibile via Skype) in attesa della adozione di una piattaforma dedicata specifica.
- Inoltre, tutti gli otto centri italiani che sostengono l’iniziativa, daranno la disponibilità a turno, con una mattina dedicata al counseling telefonico di tutti pazienti, indipendentemente dal centro in cui sono in cura.
IL COMMENTO
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