"Mi sto annoiando, passeggio attorno alla mia casa di vacanza di Luni, i miei primi giorni di pensione li sto trascorrendo così": Gilberto Danesi, ufficialmente pensionato dopo 19 anni da super manager di Psa, sta già mordendo il freno. Non è stato fortunato, con i suoi primi giorni liberi nel pieno della quarantena per coronavirus, ma è chiaro che un uomo come lui non sia fatto per guardare il mondo dalla poltrona.
Danesi, non era la pensione che sognava.
"Stiamo vivendo un periodo molto difficile, c'è un problema enorme nel mondo: io sono qui a Luni, vado a comprare il giornale, faccio la spesa una o due volte a settimana e poi leggo, mi documento: mi chiamano ancora molto spesso, devo dire".
Non possono fare a meno di lei?
"Non credo questo, però lo scambio di idee è sempre proficuo":
Mi racconti qualcosa dei suoi anni da Amministratore Delegato di Psa: è passato da un avviso di garanzia alla cittadinanza onoraria di Pra', come ci è riuscito?
"Abbiamo costruito un rapporto che prima non c'era, o che se c'era si era perso: non mi piace rivangare il passato però è vero, dopo un anno dal mio arrivo fummo pesantemente attaccati e io ricevetti un avviso di garanzia a causa del rumore del terminal. Poi con il tempo le cose sono cambiate, abbiamo attivato un rapporto costruttivo, adesso il dialogo è continuo: cerchiamo di salvaguardare il lavoro senza dimenticare il rapporto di buon vicinato con le persone che vivono a Pra'".
Restano ancora da fare diverse cose per rendere il terminal sempre meno invasivo:
"Molte cose sono state fatte e altre restano da fare ma non dipendono da Psa: le cosiddette dune sono un'opera del comune di Genova mentre l'elettrificazione delle banchine è in capo all'Autorità di Sistema Portuale. Noi siamo però sempre disponibili a migliorare le nostre dotazioni: abbiamo elettrificato le gru di piazzale e ora stiamo studiando i cicalini notturni, in modo da essere operativi senza arrecare troppo disturbo alla popolazione circostante".
Torniamo a lei, Danesi: sono convinto che non resterà troppo a lungo a godersi la pace della sua casa di Luni. Psa annunciato la sua permanenza nel Consiglio di Amministrazione, che ruolo avrà?
"Un ruolo importante, continuerò a curare i rapporti con gli stakeholder e poi una figura di esperienza nel rapporto con le istituzioni, sia locali che romane, è sempre utile averla. E poi resterò un punto di riferimento per i miei uomini: io sono nato nel terminal, le maestranze sanno quanto mi sono impegnato per conSentire loro di operare in un'azienda che continua a guardare al futuro".
Dunque la casa di Arenzano resta a disposizione?
"Certo che si, sempre lì in Pineta. Magari ci dormirò una volta in meno a settimana, ma continuerò a frequentarla molto spesso: ero li anche l'altro giorno, per me sarà sempre un piacere".
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