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Infatti, la normativa impone che per inserire un semplice logo "Questo è un locale no slot", dunque al suo interno normalmente privo di macchinette, viene richiesto al gestore una pratica attraverso lo sportello suap. Tradotto, un onere che la maggioranza degli esercenti fa compiere, onerosamente, ai commercialisti. Non basta. La legge richiede pure l'allegato di una relazione e la descrizione dei locali più la copia della carta d'identità come da articolo 4 del decreto.
Un percorso cervellotico e apparentemente pazzesco. Chi lo farà? Pochi, viene da pensare.
Sul tema a primocanale.it interviene anche il comico Daniele Raco che ha conosciuto le conseguenze del gioco e non ha mai smesso di battersi, anche mediante spettacoli e racconti in prima persona, contro l'uso incontrollato delle slot: "È più complicato dire che in un locale non si azzarda che aprirne uno dove si fa. Lo so, sembra folle, ma in realtà è coerente con quello che è giocare d’azzardo, facile cominciare e difficile smettere. Scherzi a parte per avere il logo bisogna essere davvero determinati. Forse siamo ancora in alto mare con la semplificazione. Probabilmente, per iniziare a semplificare si deve fare domanda”.
IL COMMENTO
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