Il riferimento è quello della scuola paritaria Isabella Ghersi di Pontedecimo: realtà storica del territorio con un grande punto interrogativo sul proprio futuro al pari di numerosi altri plessi italiani.
Oltre all’apporto culturale, c’è l’aspetto economico. Le persone coinvolte in questa situazione, sono la dirigente scolastica, 5 religiose, 14 fra insegnanti e collaboratori di attività laboratoriali, circa 80 alunni della primaria e 60 dell'infanzia, il personale di segreteria e supporto al buon andamento della struttura.
“Il governo nazionale dimentica 12.000 istituti e 180.000 dipendenti che garantiscono un servizio di eccellenza a 900.000 alunni. Numeri che mai lo Stato sarebbe in grado di assorbire nella scuola pubblica, posto, l'enorme relativo costo che ciò comporterebbe pari a oltre 7 miliardi di euro. Si rende, pertanto, necessario un ulteriore emendamento all'ultima bozza del Decreto Rilancio, perché l'elemosina stanziata di circa 40 euro ad alunno è davvero una miseria e senza un intervento serio dello Stato, il 30% delle scuole pubbliche paritarie sarà destinato a chiudere entro settembre, se non addirittura costretta a dichiarare “bancarotta” già entro maggio” spiegano da Pontedecimo.
Da qui l’appello su base locale: “Il nostro istituto vive una situazione esattamente di questo tipo ove le famiglie per affezione e tradizione, anche facendo sacrifici economici, continuano a mandare i propri bambini per fiducia nell'Istituzione, nel corpo docente e per senso di appartenenza, sentimenti, questi, che sono essenziali, soprattutto ora, dopo mesi di isolamento forzato. Ma senza un segnale nazionale sarà la fine”.
IL COMMENTO
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