salute e medicina

Il direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino in un post su facebook
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 "Per quel che riguarda la gestione degli asintomatici e degli ormai famosi tamponi ho paura che stiamo sbagliando molto. Forse troppo o quasi tutto". Il direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti in un post su Facebook legge i dati attuali dell'emergenza coronavirus in Italia e commenta la situazione.


Un quadro generale che fa emergere dubbi sulle corrette modalità che si stanno seguendo in Italia. Bassetti sottolinea però lo straordinario lavoro fatto fatto nella gestione della fase acuta dell'epidemia in cui l'Italia "ha insegnato al mondo come curare questa infezione che a marzo ci ha letteralmente 'preso a schiaffi'".

Ma Bassetti mette in dubbio le modalità che si stanno seguendo ora nella gestione dei casi Covid che vengono ora individuati: "In Lombardia il 50% dei tamponi sono oggi 'debolmente positivi' ovvero con una carica virale talmente bassa che i soggetti non sono contagiosi. Lo stesso sta avvenendo in Veneto come riporta oggi il Corriere della Sera. L’OMS afferma che dopo 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi per i sintomatici e 10 giorni per gli asintomatici, anche se positivi per il virus SarsCoV2 per molte settimane, non sono più contagiosi e quindi non sono in grado di trasmettere il virus a un'altra persona".

Secondo l'infettivologo del San Martino di Genova allora c'è qualcosa da riassettare in questa fase, soprattutto nella gestione dei positivi: "Eppure stiamo continuando ad isolare a casa o negli ospedale tutti quelli con tamponi positivi, anche quelli con bassissima carica. Occorre rivedere rapidamente queste misure che stanno ingessando l’Italia, bloccando pazienti e cittadini negli ospedali e a casa. Stiamo misurando l’efficienza dei sistemi sanitari sulla base del numero di tamponi fatti. Ma chi lo ha stabilito? Quale è l’evidenza scientifica che sei bravo solo se fai 10000 tamponi? Solo da un confronto scientifico costruttivo tra istituzioni italiane con quelle europee, oltre che con l’OMS potremmo uscire da questa situazione, che ha contorni imbarazzanti. Rimettiamo al centro della gestione del Covid medicina pratica ed evidenza scientifica".