
"Per contro, dal 1994 al 2005 nessuna spesa per interventi infrastrutturali risulta effettuata e nel periodo compreso tra il 2005 e l'anno del crollo (2018) la spesa per interventi strutturali risulta essere stata esigua (440.000 euro) specialmente se paragonata ai volumi di spesa di contemporanei interventi non strutturali (8.713.000 euro per interventi quali il rifacimento del tappetino di usura). Di fatto, come accertato dalla Commissione, malgrado la vetusta' dell'opera e l'accertamento dello stato di degrado i costi per interventi strutturali in 24 anni sono stati pari ad appena 23.000 euro per anno, tutti concentrati negli ultimi 12 anni, e pertanto di entita' trascurabile" si legge.
Appare "critico" il confronto "tra l'azione del precedente concessionario (Iri) e di Autostrade per l'Italia" nei lavori sul viadotto del Polcevera, il Ponte Morandi di Genova crollato parzialmente nel 2018 causando la morte di 43 persone, "se si considera che gli interventi strutturali sull'opera sono stati effettuati per il 98% dei lavori strutturali complessivi prima del 1999, data di passaggio della titolarita' della concessione da Iri ad Autostrade per l'Italia Spa" si legge nella relazione del presidente dell'Anac.
Nel testo si definisce l'opera caratterizzata "da gravi ritardi nell'effettuazione di interventi anche su infrastrutture ammalorate anche da scarsa trasparenza nella programmazione degli interventi e, piu' in generale delle manutenzioni".
IL COMMENTO
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