cronaca

Prima udienza al padiglione della Fiera, nominato nuovo perito
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Ventitré mesi dopo si è tornati al padiglione Jean Nouvel per quel maledetto ponte. La prima volta era stato per i funerali delle 43 vittime del crollo del Morandi, questa volta il piano superiore del padiglione blu della Fiera di Genova, solitamente luogo di esposizioni, ha accolto una parte dell'incidente probatorio per stabilire le cause di quel crollo.

Perquisizioni, mascherina, misuramento delle temperature. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a controlli particolari.

L'incidente è uscito dal palazzo di Giustizia di Genova per consentire ai rappresentanti degli oltre 70 indagati e delle parti civili di essere correttamente rappresentati in spazi più ampi con il distanziamento sociale.

L'udienza è durata circa un'ora.

"E' stata una fase di passaggio, il collegio dei periti ha fornito una relazione su quella che è stata l'attività eseguita in questo lockdown e ha chiesto una proroga concessa dal giudice fino al 31 ottobre. E dal 1 dicembre si comincerà a discutere con udienze quotidiane" ha raccontato alla fine dell'udienza l'avvocato Nicola Scodnik legale di due ingegneri del provveditorato per le Opere Pubbliche

In aula era presente Emmanuel Diaz, fratello di Henry una delle 43 vittime, ormai unico parente presente alle udienze.

Il Gip Angela Nutini ha dunque nominato come consulente il professor Stefano Tubaro docente del dipartimento di Elettronica del Politecnico di Milano come nuovo membro del collegio peritale per analizzare le immagini del crollo e in particolare quelle della ditta Ferrometal secretate e decisive per svelare cosa accadde in quei momenti.

Il 18 luglio i periti si ritroveranno al padiglione della Fiera per cominciare l'analisi delle immagini
. E i tempi della perizia si allungano: il nuovo termine, come detto, è fissato per il 31 ottobre. I tecnici si riuniranno poi in laboratorio per effettuare le prove di tiraggio dei trefoli degli stralli, termine tecnico per definire i tiranti del ponte Morandi il cui cedimento, secondo la Procura, ha causato il disatro.

Il processo vero e proprio potrebbe celebrarsi tra il 2021 e il 2022 e forse ancora lì in quel Padiglione che oggi sembra aver superato la prova di aula di Giustizia

"Faceva un po' caldo - ha confessato l'avvocato Scodnik - ma l'area si è dimostrata idoenea ad ospitare un evento come questo con le nuove norme".