
La sensazione però la danno i numeri, ed è evidente che oggi la letalità è molto diversa da quella di marzo-aprile. Quindi se non è la carica virale, allora è evidente che ci sono altre situazioni che intervengono, tra cui indubbiamente la nostra capacità di intercettare più rapidamente i pazienti e di curarli meglio". Lo afferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Fondamentalmente oggi - aggiunge l'esperto commentando le dichiarazioni del collega - quello che è cambiato non è soltanto una maggior bravura dei medici nel curare questa infezioni.
E' anche cambiata la consapevolezza dei cittadini di fronte alla malattia, sono loro che riconoscono alcuni sintomi e chiedono il tampone - aggiunge Bassetti - Altrimenti non saremmo mai arrivati a questa drastica riduzione della letalità: oggi siamo intorno all'1%. A marzo-aprile eravamo intorno al 15%. Speriamo che questo si mantenga, i dati di questi giorni ci dicono che su 35mila contagiati, abbiamo 2mila ricoverati di cui 160 in terapia intensiva, ovvero solo lo 0,4% di tutti i ricoverati è in condizioni serie".
IL COMMENTO
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