Due i gruppi principali in cui si possono suddividere i pazienti. Quello fra donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 70 anni, ci sono piccoli numeri anche nelle persone più giovani e poi una fetta significativa di persone oltre i 70 anni. "Questo virus ci ha insegnato che anche se sembra scomparso continua a circolare ed improvvisamente ne paghiamo le conseguenze" ha proseguito Pontali "L'invito nei confronti di tutti essere responsabili e mantenere alta la guardia perché dobbiamo proteggere noi stessi i nostri familiari e tutte le persone che abbiamo vicino che incontriamo".
Il sentimento principale di chi viene ricoverato resta la paura. La paura di non farcela, di essere lontano dai propri affetti, nelle forme più gravi dover utilizzare i caschi e soprattutto la tristezza di non poter comunicare e condividere con i propri cari questi momenti.
"Non è un messaggio di paura quello che vogliamo dare, noi ce la mettiamo tutta per affrontare la malattia - conclude infine Pontali - però la cosa più importante è la prevenzione e quindi non ammalarsi e non essere noi stessi i vettori trasmettitori del virus, quindi usare sempre la mascherina e massima igenizzazione delle mani".
"Non è un messaggio di paura quello che vogliamo dare, noi ce la mettiamo tutta per affrontare la malattia - conclude infine Pontali - però la cosa più importante è la prevenzione e quindi non ammalarsi e non essere noi stessi i vettori trasmettitori del virus, quindi usare sempre la mascherina e massima igenizzazione delle mani".
IL COMMENTO
La Genova che si spegne e quella che si accende
Come si controllano le acque superficiali in Liguria