
"Un comportamento in piena inosservanza dei messaggi dell’Inps in materia che definiscono le modalità di pagamento del periodo di malattia in compresenza di un ammortizzatore sociale attivato su un sito produttivo in attività. Inoltre assistiamo, contestandolo puntualmente, a un utilizzo improprio del Fis sui Lotti gestiti dall’Azienda Ladisa. Altra situazione rimasta in sospeso, - conclude Nieddu - è la mancata apertura dell’ammortizzatore sociale, nei mesi di luglio e agosto, per i dipendenti con contratti orizzontali”.
La Filcams Cgil di Genova ritiene inaccettabile che lavoratrici e lavoratori colpiti da malattia, nella maggioranza dei casi dal Covid, non abbiano potuto ricevere l’adeguata copertura economica prevista dal contratto nazionale, con il drammatico risultato di non aver potuto contare a fine mese su uno stipendio dignitoso e legittimo. Il rischio imminente è che questo comportamento aziendale si riproponga per le malattie in essere sul mese di novembre. Per questo, siamo pronti a sostenere in sede prefettizia che tale uso dell’ammortizzatore sociale è pretestuoso, finalizzato a non anticipare risorse ai propri dipendenti, a dilazionare nel tempo e ad addossare interamente all’Inps pagamenti che sarebbero dovuti essere anticipati dall’azienda e arrivare direttamente sui cedolini paga dei lavoratori.
Stessa considerazione vale per le ore di lavoro che l’azienda, nel mese di settembre, ha computato come fis quando invece erano state lavorate e come tali dovevano essere retribuite. A tutela quindi dei diritti di tutte queste lavoratrici e di questi lavoratori abbiamo aperto lo stato di agitazione del personale impiegato presso Ladisa all’interno della ristorazione scolastica genovese che coinvolge i Lotti Medio Levante/Levante, Valbisagno/Ponente e Mediavalbisagno.
IL COMMENTO
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