politica

Le parole della capogruppo savonese di Italia Viva
2 minuti e 48 secondi di lettura
"Savona è ridotta all'osso. La città ha perso il suo ruolo all'interno della regione". Le parole di Barbara Pasquali, capogruppo Italia Viva in consiglio comunale a Savona, lasciano poco spazio a interpretazioni. Nei giorni in cui cresce il fermento politico per le elezioni amministrative 2021, chi siede tra i banchi dell'opposizione in consiglio comunale traccia un primo bilancio dell'amministrazione Caprioglio. Con i consensi raccolti dall'idea di candidatura di Marco Russo per il centrosinista e la risposta di Forza Italia, che si è detta pronta a proseguire a Palazzo Sisto un progetto condiviso, le pedine sullo scacchiere savonese iniziano ad assumere contorni più netti: la partita è aperta.


Tra pandemia e crisi economica, qual è lo stato di salute di Savona?
"Abbiamo di fronte una città impoverita. E non solo per le inevitabili conseguenze della pandemia: siamo arrivati a questo punto perché l'amministrazione ha aumentato oltremodo le gabelle per ripianare il bilancio. Le condizioni di partenza erano sicuramente disastrose - tanto che è stato varato un Piano di Riequilibrio - ma si poteva fare di meglio. La corte dei Conti ha infatti riferito che il comune di Savona ha addirittura risparmiato più del dovuto. Solo ora assistiamo a interventi di ordinaria amministrazione passati per interventi straordinari" spiega la consigliera di minoranza Pasquali a Primocanale.  


Qual è il ruolo di Savona in relazione alla provincia e alla regione?
"Savona ha bisogno di essere rimessa al centro, di diventare nuovamente capofila di un'area più vasta; deve essere in grado di dialogare con altre realtà territoriali, economiche e politiche. Lo stesso presidente della regione Giovanni Toti non ha assegnato alla provincia alcun assessorato. Ciò significa che l'importanza politica di Savona è ai minimi storici e occorre un piano di rilancio" aggiunge la capogruppo di Italia Viva. 


Savona dovrà affrontare altri cinque anni del Piano di Riequilibrio finanziario varato nel 2016. Cosa potrà essere rimodulato?
"Lo scorso giugno è stata approvata in consiglio una mozione per avere una maggiore apertura economica verso i cittadini che stanno affrontando un periodo orribile, sotto molti punti di vista. Certo, non si potranno stravolgere le politiche economiche, perché dobbiamo cancellare un 'buco' da diversi milioni di euro, però possono essere allentate alcune misure in virtù delle relazioni della Corte dei Conti in cui è emerso che il comune di Savona ha accumulato un vero e proprio tesoretto" prosegue Pasquali. 


Ma con il piano di risanamento in atto non è fondamentale stringere la cinghia?
"Bisogna soprattutto intercettare fondi europei per fare investimenti importanti - prosegue. Queste sono opportunità che un'amministrazione di un comune in pre dissesto come Savona non può e non deve perdere. Spesso è mancata la lungimiranza di partecipare a progetti a lungo termine".


E poi c'è il 2020. Cosa deve fare la politica per aiutare il commercio?
"Le persone hanno bisogno di azioni concrete e di una prospettiva di speranza. Ecco, forse la rimodulazione della spesa pubblica sarà l'iniezione di fiducia necessaria per andare avanti. Siamo stati tutti travolti da paure e incertezze, ecco perché la politica deve saper andare incontro agli individui, e perché no, anche superare le divisioni di partito, purché ci siano azioni concrete. Serve un'amministrazione 'amica' dei cittadini" conclude Barbara Pasquali.