
"Gli avvelenamenti di cane, come dimostrano le cifre, sono in drastico aumento. Nel 2016 sono stati 23.500, nel 2018 60.000 e nel 2019 quasi 80.000" spiega Ivan Schmidt, co-fondatore di Ireba-19. "L'attuale situazione è drammatica - prosegue - secondo informazioni raccolte da Ireba-19, la Liguria è in vetta alle classifiche degli avvelenamenti. Si parla infatti di 4-5 avvelenamenti di cui un decesso al giorno".
Le stime riferiscono anche che circa il 40% dei proprietari non raccoglie le deiezioni dei propri cani. "A nostro avviso, seppure assolutamente ingiustificabile sotto ogni punto di vista, una delle cause di molti avvelenamenti risiede nell’esasperazione sociale contro i proprietari dei cani, in particolare contro quelli che non raccolgono le deiezioni dei propri cani" aggiunge Schmidt.
Per questo motivo Ireba-19 ha lanciato un appello alla Regione Liguria e al comune di Genova per fondare una task force con lo scopo di monitorare le zone “calde” per individuare proprietari incivili che non raccolgono le deiezioni e non utilizzano le bottigliette dell'acqua, così da rintracciare anche coloro che posizionano esche e bocconi avvelenati.
"Con gli introiti delle multe - proseguono dal gruppo - si potrebbe tranquillamente coprire i costi della Task Force, ma anche un eventuale aumento della videosorveglianza con fototrappole nonché i costi per l’Unità dedita al Dog Fecal DNA Analysis".
IL COMMENTO
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