Coraggio e prontezza di riflessi: ecco come due dipendenti Amt sono diventati eroi

Spesso bistrattati dagli automobilisti e temuti dagli utenti, ma gli autisti e i controllori dei bus Amt di Genova oltre a svolgere il proprio lavoro si rendono artefici anche di bei gesti capaci di salvare la vita. Due storie raccontate direttamente dal direttore generale di Amt Stefano Pesci.

La prima riguarda un giovane ragazzo, studente universitario che ha fatto arrivare una lettera in cui ringraziava l'autista di un mezzo Amt. Alberto, questo il suo nome, un anno fa si doveva laureare, poi in moto un brutto incidente. Il giovane cade a terra rovinosamente. Un anno dopo gli acciacchi di quella caduta si fanno ancora sentire. Laurea rimandata e ore e ore di cure per recuperare dalle fratture. Un anno dopo ecco la lettera con cui ringrazia l'autista di quel bus. Alberto venne infatti colpito leggermente dall'autobus con l'autista che si vide la caduta propria davanti ai suoi occhi a pochi centimetri. Prontezza di riflessi, frenata e una sterzata evitarono il peggio. Dodici mesi è lo stesso Alberto a raccontare che la sua situazione è migliorare e che nel frattempo quella laurea rimandata è stata presa.


La seconda storia riguarda un fatto avvenuto di recente e vede coinvolto un controllore dell'azienda. A raccontare l'accaduto è lo stesso pesci: "Un nostro dipendente vede un incendio da un'abitazione al secondo piano di una palazzina di via Isonzo, proprio vicino al capolinea di piazza Ragazzi del '99. Vede del fumo e una signora che si agita con alle spalle le fiamme. Subito chiama il 112 per richiedere l'intervento dei vigili del fuoco, quindi va ai citofoni e avvisa tutti i condomini di quanto stava accadendo. Poi sale al piano, suona ed entra in casa, qui vede la signora anziana in una situazione di difficoltà, spaesata e la porta via allontanandola dalla situazione di pericolo". Poi saranno i vigili del fuoco a spegnere le fiamme. Un atto generoso che ha salvato una vita. Storie di senso civico da prendere a esempio da tutti.