“La ripartenza al 50% dipende ancora da dati sanitari che impongono a tutti, anche ai ragazzi, un grande senso di responsabilità nel tornare a scuola, nei loro comportamenti dentro e fuori dagli istituti, insieme alla voglia di rincontrarsi e di ritornare alla socialità che non dovrà mancare. Un grazie ai presidi e ai docenti per la flessibilità dimostrata in questo periodo, anche nel garantire una doppia fascia oraria di ingresso; un grande in bocca al lupo a tutti gli studenti per le prossime lezioni e i prossimi rincontri. L'augurio è che possano apprezzare ogni ora e metterla a frutto ancora più di prima, perché meno scontata, continuando a concentrarsi nei momenti di didattica a distanza, sapendo che questo tempo di avvio verso il secondo quadrimestre è un tempo prezioso, da valorizzare, perché la scuola è un diritto, un dovere e un momento di crescita che dipende anche da loro”, ha concluso Cavo.
"Il tema è: siamo contenti che la scuola riprenda, ma vogliamo che non si interrompa più".
Circa 35mila studenti delle scuole superiori liguri lunedì 25 gennaio dopo mesi di assenza forzata tornano a scuola con la soddisfazione delle famiglie ma anche dei dirigenti scolastici che attraverso le parole del prof. Angelo Capizzi, presidente dell'associazione presidi genovesi, si dichiarano pronti da con una didattica in presenza seppur al 50%.
Già perché con numeri più limitati c'è la consapevolezza che si possano contenere i rischi.
Intanto una lettera firmata da diverse migliaia di studenti liguri e rivolta al presidente Toti chiede in assenza di certezze, di continuare con la Dad, didattica a distanza. Per i presidi invece in questa fase è giusto tornare ad un modello misto.
"Il modello di didattica integrata è il modello che offre maggiori garanzie - sottolinea il professor Angelo Capizzi - presidente dell'associazione presidi della provincia di Genova - perché necessario garantire una presenza scolastica, un contatto, una verifica costante, un rapporto umano significativo anche perché il rapporto educativo attraverso schermo non è sufficiente".
Dunque si torna a scuola con ingressi e uscite scaglionati per gestire i flussi attraverso i mezzi pubblici. Si torna sui banchi con una raccomandazione.
"All'interno della scuola garantiamo distanziamento e controlli - conclude Capizzi - Fuori dalla scuola invece evitiamo assembramenti. E' capitato che gruppi di ragazzi e non solo non abbiano rispettato le procedure, non si deve abbassare la guardia".
IL COMMENTO
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