Il festival in forse, Amadeus pronto a lasciare dopo le parole del Ministro Franceschini secondo cui l’Ariston va trattato come gli altri teatri, dicendo no al pubblico di figuranti. La bomba Sanremo è definitivamente esplosa. E anche il sindaco Biancheri esce dal silenzio con un lungo comunicato. Ecco le sue parole:
“Nelle ultime settimane mi sono volutamente astenuto dal replicare a qualsiasi polemica attorno al Festival di Sanremo, concentrando tutte le energie, insieme a tutti gli enti e le autorità proposte, sulla realizzazione dell’evento e, in via prioritaria, sulle relative procedure di sicurezza e sulle complesse dinamiche gestionali correlate, al fine di riuscire a svolgere un evento così importante in condizioni di massima sicurezza per la città, per i residenti, per gli ospiti e gli addetti ai lavori. Un impegno ed una responsabilità notevoli ma fondamentali, perché so bene quanto il Festival sia di vitale importanza per Sanremo e a quali rischi andrebbe incontro la mia comunità qualora l’evento non dovesse svolgersi.
Di fronte alle ultime notizie apparse oggi sui media, relative alla presa di posizione del Ministro della Cultura Franceschini, peraltro analoga a quelle di alcuni esponenti politici locali, e alle conseguenti indiscrezioni su un possibile annullamento dell’evento, ritengo però indispensabile un chiarimento pubblico su alcuni aspetti.
Senza entrare nel merito della comunicazione del Ministro Franceschini e delle norme relative ai figuranti e agli studi televisivi, peraltro esplicitate dai Dpcm, mi sento di ribadire il pensiero che lo svolgimento del Festival di Sanremo al Teatro Ariston, anche se in formato studio televisivo e con la presenza di pubblico circoscritta ai soli figuranti, rappresenterebbe l’occasione per dimostrare come cinema e teatri siano luoghi dove sono sempre stati osservati i più rigidi protocolli di sicurezza sanitaria, come ripeto da mesi. E ciò avrebbe rilanciato il dibattito su una loro riapertura in sicurezza, a vantaggio di un comparto – quello della cultura e dell’intrattenimento – indubbiamente tra i più colpiti dalle restrizioni di questo ultimo lungo anno.
Di fronte all’ipotesi di un annullamento del prossimo Festival di Sanremo, così come paventato stamane dagli organi di stampa, è necessario a questo punto fare anche chiarezza su quelle che sarebbero le ripercussioni sulla mia città.
Dopo un 2020 devastante dal punto di vista economico-finanziario, la mancata realizzazione del Festival, unitamente alla reiterata chiusura del Casinò, produrrebbe un immediato minor introito di rilevante entità tale da portare il Comune di Sanremo al default, richiedendo l’intervento prefettizio sulla gestione ordinaria.
Ne conseguirebbe un drammatico taglio di tutte le spese correnti discrezionali con ovvie pesanti ripercussioni sul turismo, sulla cultura o sui lavori pubblici, un taglio anche delle spese indispensabili come quelle legate al sociale, con probabili aumenti di imposte e tariffe. A ciò si aggiungano di conseguenza le problematiche aziendali legate alla Casinò Spa e l’inevitabile chiusura dell’Orchestra Sinfonica, con gravi conseguenze sociali e occupazionali. In ultimo, vorrei ricordare che l’eventuale annullamento della manifestazione avrebbe gravi ripercussioni sul comparto ricettivo, con molti alberghi già duramente provati da una crisi lunga un anno che a quel punto si troverebbero nella situazione di dover chiudere definitivamente, con tutto quel che ne conseguirebbe sul piano sociale.
Si auspica pertanto che tutte le istituzioni coinvolte e incaricate affrontino con coscienza ogni problematica propedeutica al regolare svolgimento del Festival di Sanremo nel pieno rispetto dei protocolli sanitari che saranno pianificati, nonché una presa di posizione delle autorità politiche che hanno cuore la continuità del Festival della Canzone Italiana e la Città di Sanremo, a partire dal nostro Presidente di Regione che sempre ha manifestato vicinanza alla città e all’evento”.
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