Una risposta al Colle dovrà arrivare entro martedì. Il M5s ribadisce la volontà di un Conte ter e apre al confronto con i renziani, ma Di Battista attacca. Apertura a Conte anche da Iv, nessuna preclusione al reincarico. Il centrodestra insiste per il voto, ma si è pronti a valutare altro e si guarda alla saggezza del
Il primo obiettivo di Roberto Fico sarà capire, a partire dai numeri, se una maggioranza politica tra Partito democratico, Movimento 5 stelle, Leu e Italia Viva c'è ancora. E se a guidarla, putrà essere ancora Giuseppe Conte. Se così non fosse, si aprirebbero altre strade che non contemplano più Conte, ma ufficialmente la linea stabilita da Pd e M5s è: "O Conte o il voto".
La telefonata che lo stesso Conte ha fatto in extremis al fondatore di Italia Viva Matteo Renzi, ha riaperto un canale di comunicazione tra i due. Sembra che nelle ultime ore si sia riaperto un confronto con alcuni segnali che appaiono distensivi e pacificatori, ma la strada verso un Conte ter resta ancora un percorso minato.
Vito Crimi gli ha garantito la lealtà a Conte del Movimento. Per Conte sembra dunque non essere ancora finita. L’avvocato non dispera, ma se dovesse avere i numeri dovrà fare i conti con tutte le concessioni che i partiti si aspettano da lui. In particolare con Renzi che presenterà un conto salato, elencando Bonafede, Gualtieri, Azzolina e De Micheli come alcuni dei ministri da rinnovare nel grande rimpasto che si prospetta.
E se i dem si dicono convinti che Renzi spari alto per poi ottenere almeno due ministeri, uno magari per Maria Elena Boschi, l’elenco delle pretese non sarebbe finito. Si parla del ridimensionamento del commissario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri e anche dell’uscita di scena del portavoce di Conte, Rocco Casalino, che però viene smentito.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più