cronaca

"Una lezione da non dimenticare": dai momenti più bui fino al San Martino Covid free
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A un anno dall'inizio della pandemia Covid in Liguria, la Regione ha voluto ricordare le vittime con due momenti molto toccanti, trasmessi in diretta su Primocanale. Dopo la preghiera per tutte le religioni all'interno del Pantheon del Cimitero di Staglieno (RIVEDILA QUI), l'altro secondo grande appuntamento è stato il reading dell’attore, regista e sceneggiatore Sergio Castellitto che, sulla terrazza del padiglione Maragliano dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, di fronte alla distesa della città al tramonto, ha letto alcuni passi del libro ‘Una lezione da non dimenticare’, scritto dal direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino Matteo Bassetti con la giornalista Martina Maltagliati. Un modo intenso ed emozionante per celebrare e ricordare tutte le persone che, purtroppo, hanno perso la vita a causa della pandemia in questo anno così complesso e duro, ma anche per onorare il grande lavoro che tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, oss, volontari, amministratori pubblici, donne e uomini della Protezione civile, militari e forze dell’ordine hanno svolto e continuano a svolgere per salvare tante vite.

Castellitto è stato accompagnato dal quintetto "Gli Archi all'Opera" del Teatro Carlo Felice di Genova, che ha eseguito una versione di alcuni dei brani più celebri di Fabrizio De André, da "Amore che viene amore che va" a "La canzone di Marinella", da "Ave Maria" a "Le nuvole" fino a "Creuza de ma". Momenti molto emozionanti quelli della lettura delle pagine del libro del professor Bassetti, nella parte in cui racconta la scoperta del primo caso di Covid nella nostra regione, con l'arrivo della donna di 79 anni, la prima contagiata dal Coronavirus in Liguria, fino al ricordo del regista e cameraman Paolo Micai, ricoverato per Covid al San Martino e che non ce l'ha fatta. Con lui ,era ricoverato il collega Luca Stegani, ammalati insieme, vicini di letto. "Quando Paolo è morto, Luca ha avuto una crisi respiratoria. E dopo 28 giorni di coma, si è svegliato e ha chiesto di lui", racconta Bassetti nel libro. Nelle pagine lette da Castellitto, le sensazioni di Bassetti e il sacrificio del medico e di tutti gli operatori sanitari che hanno messo a rischio le loro vite, ma anche quelle dei loro familiari durante la prima ondata della pandemia. E poi ancora il momento drammatico in cui in tutta la Liguria erano rimasti liberi solo due posti letto per i malati di Covid. La lontananza dalle proprie famiglie di chi ha lottato contro il Covid, fino alla felicità quando è arrivata la notizia che il San Martino era diventato un ospedale Covid free, senza più casi di Coronavirus.


“Siamo in un luogo che non è stato scelto a caso per una giornata come questa. Una giornata di ringraziamento e ricordo, di cordoglio e memoria, ma anche di speranza", ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. "Siamo sul tetto di uno dei padiglioni dell’ospedale San Martino, che si stende sotto di noi, quasi a protezione della città e di una regione che ha conosciuto tanti lutti e sofferenze a causa di una pandemia con cui stiamo ancora lottando. Questo ospedale è stato e continua a essere uno dei principali baluardi di cura, un punto di riferimento per i genovesi, per i liguri, per tutti coloro che in questo anno hanno avuto e continuano ad avere bisogno di cure perché colpiti dal Covid, così come lo sono stati e continuano a esserlo tutti gli ospedali sparsi sul territorio, dal più piccolo al più grande, che da mesi sostengono un ritmo di lavoro immenso. Oggi siamo qui a ricordare le vittime, a piangerle, ma non dimentichiamo di coltivare la speranza nel futuro, perché proprio qui, da questo luogo, argine contro la pandemia, è partita, lo scorso 27 dicembre, la campagna di vaccinazione destinata agli operatori sanitari, agli operatori e agli ospiti delle Rsa, una campagna che si è estesa poi agli over 80. È questa la nostra speranza, per tornare presto ad abbracciarci”.

“Un anno fa non sapevamo come e quanto sarebbe cambiata la nostra vita",  dice il sindaco di Genova, Marco Bucci. "Oggi essere qui nasconde un’emozione e un significato particolare per ognuno di noi: il pensiero va ai nostri cari, a chi ha sofferto e a chi ancora sta soffrendo per la pandemia. Non solo in termini di salute, ma anche economici, sociali. Il nostro sguardo e il nostro cuore devono però anche rivolgersi al futuro. Un futuro che speriamo arrivi presto, che possa essere fatto ancora di sorrisi, abbracci e libertà di movimento. Quella del Covid è una lezione che non dimenticheremo, mai”.

“Il Maragliano rappresenta per noi un luogo simbolico dove sono arrivati e partiti i vaccini che ci consentiranno di sconfiggere questa terribile pandemia", spiega il direttore generale del San Martino Salvatore Giuffrida. "Colgo l’occasione per rendere merito e onore a tutti coloro che sono stati in prima linea nella lotta contro il coronavirus e per dedicare un ricordo a coloro che non ce l’hanno fatta”.

“La memoria non è un esercizio del passato, ma una visione del futuro chi ci aiuta a preservare tutti noi come comunità", commenta il direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino Matteo Bassetti. "E’ stato importante commemorare tutti quelli che non ce l’hanno fatta a causa del Covid, ricordando anche tutti i colleghi e i sanitari che ci hanno lasciati sul campo in questo anno. E’ altrettanto doveroso ringraziare oggi tutti quelli che hanno lavorato incessantemente nell’ultimo anno nel mondo sanitario: medici, farmacisti, infermieri, OSS, militi e tutte le altre figure ugualmente fondamentali. Il Covid ci ha insegnato che nessun nemico è invincibile quando lo si affronta, come abbiamo fatto da un anno a questa parte, a viso aperto e con la forza dell’esperienza e dell’evidenza medico-scientifica. Solo conoscendo quello che è successo e fissandolo nella nostra memoria, potremo costruire una nuova normalità”.