
8 marzo, lo sport è un gioco da ragazze. L'olimpionica Silvia Salis: "Non esistono sport solo da maschi" - L'INTERVISTA
Un vero e proprio traguardo: è dallo sport che partono le sfide più belle e difficili. Per questo, Regione Liguria in questo 8 marzo ha voluto testimonianze di sportive come Silvia Salis, dirigente sportiva e olimpionica: "Il messaggio che deve passare è che ogni bambina può fare tutto quello che vuole. Io lanciavo il martello e per anni ho sentito frasi del tipo 'è uno sport da uomo' o 'ti rovina il fisico', messaggi che minano la consapevolezza e l'autostima delle ragazze". L'Italia rispetto al resto del mondo è avanti su questo, in alcuni paesi rappresenta l'unico mezzo per emanciparsi. "Lo sport è un mezzo per prendere consapevolezza della propria forza fisica, va coltivata fin da piccole e a tutte le età, senza per forza voler diventare atlete professioniste".
Ma anche nello sport c'è un brutto retroscena, quello delle molestie. "Purtroppo è un mondo fatto di esseri umani ed è stato fondato un Osservatorio nazionale a cui hanno aderito tante federazioni sportive, credo che sia importante che lo sport, ricco di grandi valori, gridi forte e chiaro contro questo problema che è assolutamente da debellare", spiega Granbassi, che è testimonial dell’Osservatorio Nazionale Antimolestie. "Mi auguro che questa battaglia non venga vinta soltanto nei campi sportivi ma ovunque, perché davvero noi donne non ne possiamo più".
IL COMMENTO
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