cronaca

La metodologia emergenziale di insegnamento interessa 6500 docenti su 20mila
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 Sono 62.600 su 170 mila gli studenti liguri in Dad, con 6500 docenti, compresi quelli di sostegno e potenziamento, su 20 mila insegnanti. Il dato è stato fornito dalla direzione scolastica regionale. Un periodo difficilissimo per la scuola anche se in Liguria "le scuole del 1^ ciclo, se escludiamo qualche quarantena, sono tutte in presenza".

Il direttore dell'ufficio scolastico regionale Ettore Acerra, che resta quotidianamente in contatto con i presidi delle scuole liguri, non si nasconde le difficoltà che comporta la Dad a partire dal timore che "possa aumentare il gap con gli studenti che più hanno bisogno di essere sostenuti" ma vuole sottolineare il "grande sforzo" che viene fatto dalle scuole per "studiare metodi di recupero personalizzati lavorando su specifiche lacune". Il soggetto è la classe insegnante che "sta ripensando la didattica che finora è stata solo di tipo 'trasmissivo' . Mi piace pensare che in questo momento di grande difficoltà venga deposto un seme per il futuro che consentirà di far evolvere le metodologie didattiche. E devo dire che gli insegnanti in Liguria, obbligati alla resilienza, hanno messo in campo tutta l'etica professionale che hanno. Un insegnante post-Covid sarà un insegnante diverso". Sarà pronta la scuola ligure a ripartire? "Ci sarebbe bisogno di poteri 'medianici' per rispondere. A parte gli scherzi, i protocolli di sicurezza e i piani provinciali per la rete trasporti sono stati già adottati, quindi, per quanto concerne la scuola, siamo pronti ferme restando le disposizioni di tipo sanitario. Ma ragionare in termini di sicurezza assoluta non è possibile. Possiamo però dire che il sistema scuola, di concerto con le autorità sanitarie, si è organizzata per poter prevenire e minimizzare i rischi".