
Oggi le telefonate sono state decine da ogni parte della città: la mappa della della Genova illegale, si fa per dire, è ampia e nota: Parchi di Nervi, Boccadasse, corso Italia, Porto Antico, via Sestri Ponente, lungomare di Pegli.
La polizia municipale è intervenuta e in molto casi quando ha trovato persone senza mascherine ha sanzionato i trasgressori. Ma è un lavoro difficile e delicato quello degli agenti.
Prendiamo le segnalazioni di bar che servono caffè e gelato oltre le diciotto: spesso i clienti neanche a farlo apposta, o forse capita per un riflesso condizionato dal fatto che poi saranno proibiti, viene voglia di un espresso o di un cono alla panera proprio quando mancano pochi minuti alle 18. Risultato, dopo ore e ore di lavoro quasi inesistente davanti ai locali si formano code quando dovrebbero chiudere.
Molte le segnalazioni di assembramenti anche dalle stazioni ferroviarie e alle fermate dei bus: "Siamo costretti a salire sui mezzi pieni" hanno lamentato alcuni genovesi.
Ma le segnalazioni più curiose e forse incoerenti sono quelle di chi segnala assembramenti nelle passeggiate o sulle spiagge senza rendersi conto che lui stesso in quel momento sta contribuendo a crerli.
Non mancano quelli che segnalano persone senza maschere o gruppi di giovani assembrati in casa o piazzette con ore e ore di ritardo. "Molte volte i cittadini vedono un presunto illecito e ce lo segnalano quando rientrano a casa quando l'assembramento non c'è più" ammettono dalla polizia locale.
(Foto d'archivio)
IL COMMENTO
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