
Lo ha affermato a Radio 24 il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, precisando tuttavia che "questo è successo anche per tanti altri famaci" e che nel caso di AstraZeneca il vaccino è stato utilizzato "in un numero estremamente alto di soggetti, mentre gli eventi trombotici rari segnalati sono pochissimi". "Non vi è ombra di dubbio che vi sia un rapporto rischio-beneficio positivo", ha aggiunto.
L'Ema, ha spiegato Sileri, "può cioè individuare dei sottogruppi di popolazione che presentano un comun denominatore per un maggiore livello di rischio, e valutare il rapporto causa-effetto in tali gruppi" in relazione agli eventi trombotici rari che sono stati segnalati. Quanto alla possibilità che l'Ema arrivi quindi a limitare l'uso del vaccino escludendo alcune categorie, ciò, ha sottolineato Sileri, "rientra nei processi di farmacovigilanza ed è già successo per tanti altri farmaci, a partire dall'aspirina, per la quale a partire dagli anni '80 è stato posto un limite d'uso per la fascia dei bambini sotto i 12 anni per alcuni eventi avversi".
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