Sono oltre 500 gli studenti spezzini che da fine maggio sino all’ultimo giorno di scuola hanno fatto visita all’isola del Tino. Il luogo simbolo del Golfo della Spezia, che ospita il faro di San Venerio, è stato reso fruibile alle scuole grazie ad un accordo tra Marina Militare e l'Ufficio Scolastico Regionale della Liguria -Ambito Territoriale della Spezia e alla collaborazione dell’associazione “Amici dell’isola del Tino odv” e della Lega Navale Sezione della Spezia.
Attracco di Fenici e Greci, l’isola del Tino fu abitata dai Romani, come testimoniano i ritrovamenti di cisterne, monete e navi onerarie al largo delle sue coste. Il Tino entra nel mito sul finire del VI secolo d.C. divenendo l'isola di un Santo marinaio, Venerio, che qui visse da eremita accendendo fuochi notturni per guidare i naviganti, per questo diventato protettore dei Faristi. Dopo di lui, per quasi un millennio, fu abitata e coltivata da monaci, fu meta di pellegrinaggi europei e preda di pirati ed eserciti. Nel tempo, divenne bastione di difesa, cava di marmo Portoro e luogo militarizzato.
Dal 1840 è isola di luce perché qui risplende il faro di San Venerio. Costruito dalla Regia Marina, è oggi gestito dal Comando Marifari Spezia. Gli antichi fuochi notturni del Santo marinaio e dei suoi monaci continuano a guidare i naviganti ogni notte con i tre lampi fino a 25 miglia marine. L'isola del Tino è per tradizione aperta alle visite civili il 13 di settembre per la festa di San Venerio. In questa ricorrenza dalla Spezia si svolge una processione in mare che prevede il trasferimento della statua del santo sull’Isola. La visita scolastica è dunque un’opportunità unica per scoprire questo luogo di storia e bellezza.
I ragazzi sono stati accolti dalla squadra di MariFari la Spezia, i volontari del CAI, i responsabili della Protezione Civile e dai volontari dell’associazione Amici dell’Isola del Tino odv, guidati dalla presidente Elisabetta Cesari. A conclusione dell’anno scolastico sull’isola erano presenti anche il Provveditore agli Studi, dottor Roberto Peccenini, e il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Liguria, dottor Ettore Acerra che ha sottolineato l’importanza di promuovere una didattica attiva che porti i ragazzi a scoprire la cultura del proprio territorio.
IL COMMENTO
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