Faggiano è reduce da un’altra esperienza scomoda, quella con il Genoa di Enrico Preziosi, altro padre padrone del calcio italiano, con il quale il matrimonio è durato appena cinque mesi.
Faggiano, che vanta un giovanile passato da portiere ma che già dall’età di 25 anni lavorava dietro la scrivania di Manduria e Brindisi nei dilettanti, per poi iniziare ad operare tra i professionisti con il Noicattaro in C2, ha dimostrato di sapere dare il meglio di sé quando è stato lasciato piuttosto libero di operare, come accaduto a Parma, condotto dalla Lega Pro alla serie A, con Roberto D’Aversa in panchina.
In precedenza aveva collaborato con Giorgio Perinetti a Siena e a Bari, quindi la bella esperienza da direttore sportivo a Trapani e quella turbolenta a Palermo con Zamparini, con il quale ruppe rapidamente i rapporti, a testimonianza ulteriore di un carattere fortemente autonomo.
Se riuscirà a resistere con Ferrero, lo dirà soltanto il tempo. Intanto, le prime trattative a cui Faggiano dovrà dedicarsi sono quelle di cessione degli esuberi, in sinergia con Carlo Osti, l’unico, inossidabile dirigente di lunga data della Sampdoria.
IL COMMENTO
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