
"Non siamo forze dell'ordine e non siamo tenuti a fare noi i controlli, è ovvio che non possiamo incrociare i dati presenti sul foglio stampato che ci verrà fornito, privo di fotografia, con quelli sulla carta di identità", commenta Marina Porotto presidente Fipe Confcommercio Giovani Genova. "Pensiamo ai weekend dove il flusso è notevole e il lavoro per noi radddoppierà, la nostra categoria ha già patito tanto e sta stentando a ripartire, specie in una città come Genova in piena estate".
E ancora manca il testo ufficiale per capire come funzioneranno i controlli da parte delle forze dell'ordine e relative sanzioni ai trasgressori. Intanto, però, le discoteche continuano a restare chiuse, nonostante diversi fenomeni di abusivismo, quando la misura era stata richiesta fortemente dalla categoria per poter ripartire in sicurezza.
"In tanti puntano il dito sulla movida, ma i giovani hanno bisogno di un posto dove andare quando i locali chiudono e continuare a stare fuori tutta la notte. E' comprensibile dopo un anno di pandemia e non vedo perché non possono aprire le discoteche con le nostre stesse modalità", commenta Porotto. "Penso che un locale con sicurezza, sanificazione e Green Pass sia molto più sicuro rispetto che lasciare i ragazzi per strada dove non c'è alcun tipo di tutela".
"Mi auguro che il Governo possa ripensare alla decisione di non riaprire le discoteche. Stadi e cinema ripartono con il Green pass! Vogliamo essere più scrupolosi per le discoteche? Usiamo il certificato dopo la doppia dose di vaccino, ma lasciamo che anche queste attività, che danno lavoro a migliaia di persone, possano tornare a vivere", è dello stesso avviso il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha pubblicato questo post su Facebook. "Abbiamo imboccato una strada, secondo me quella giusta. Ora percorriamola fino in fondo".
IL COMMENTO
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